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Cima, evitata la mobilità
avanti con la cassa

Per venerdì pomeriggio il sindacato ha indetto un’assemblea per spiegare le novità ai lavoratori

maria grazia teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

24 Settembre 2015 - 12:34

Cima, evitata la mobilitàavanti con la cassa

L'ingresso della Cima Riparazioni di Bozzolo

BOZZOLO - Un sospiro di sollievo, in attesa che il mercato riparta, per la Cima di Bozzolo. A poco meno di un mese dalla scadenza della cassa integrazione straordinaria, l’azienda ha comunicato ai sindacati l’intenzione di procedere con il ricorso alla cassa integrazione ordinaria fino alla fine dell’anno. Poi si vedrà: quel che è certo è che la grande paura della messa in mobilità per i venticinque lavoratori in cassa integrazione è almeno per il momento scongiurata.

Nei prossimi mesi, poi, i sindacati continueranno a lavorare sull’ipotesi, più complessa perché si tratta di riorganizzare il lavoro, dei contratti di solidarietà. Per venerdì pomeriggio il sindacato ha indetto un’assemblea per spiegare le novità ai lavoratori. Il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio si è fatto promotore di una richiesta alla regione: «La Cima - ha detto Torchio - è rimasta in Lombardia l'unica azienda di riparazioni ferroviarie. Non si capisce perché Trenord si serva invece di aziende in Svizzera o nel sud Italia. Penso di rivolgermi a Maroni segnalando pure che in Puglia, col presidente Vendola, è stata introdotta la clausola dell'affidamento di questi lavori ad aziende regionali». «Ecco, noi sottoscriviamo l’iniziativa del sindaco di Bozzolo – dice Alfredo Papa  della Fiom-Cgil -. E’ davvero assurdo che proprio Trenord non si serva dei servizi di manutenzione e costruzione della Cima».

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