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TERRE DEL PO

"Casalmaggiore patrimonio Unesco"

Candidatura insieme ad altre località rivierasche, si punta al riconoscimento di 'Riserva di biosfera'

foto: Osti

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16 Settembre 2015 - 09:56

"Casalmaggiore patrimonio Unesco"

Una panoramica del Po a Casalmaggiore

CASALMAGGIORE — Casalmaggiore, Martignana, Gussola, Torricella del Pizzo e Motta Baluffi, come altri Comuni rivieraschi, potrebbero un domani essere ‘marchiati’ Unesco. L’ipotesi non è peregrina, se prenderà effettivamente corpo la candidatura delle Terre del Po’ al ‘MAB Unesco’, argomento di cui si parlerà venerdì 18 settembre all’Aranciaia di Colorno (piazzale Vittorio Veneto) alle 16. Al centro del convegno la tutela e la promozione della zona. Apriranno la discussione Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna e Michela Canova, sindaco di Colorno. Della questione parleranno con amministratori, cittadini ed associazioni presenti Fausto Giovanelli, presidente del Parco Tosco Emiliano che ha curato il recente riconoscimento MAB alle zone appenniniche, Francesco Puma, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, Pierluigi Viaroli, Dipartimento di Bioscienze Università degli studi di Parma, Massimo Spigaroli, chef e promotore delle tradizioni locali, e Damiano Chiarini, presidente Associazione Persona Ambiente di Casalmaggiore. Modererà la discussione Massimo Gibertoni, Legambiente Aironi del Po. Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’Unesco negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca. Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell’Unesco, delle Riserve della Biosfera, aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. Scopo della proclamazione delle Riserve è «promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale». In tutto il mondo vi sono attualmente 651 Riserve della Biosfera in 120 paesi, di cui 13 in Italia, come la Valle del Ticino (Lombardia/Piemonte) , il Monviso, l’Arcipelago Toscano, il Circeo, il Cilento e Vallo di Diano, il Parco Nazionale della Sila, il Parco del delta del Po e altre ancora. E chissà che anche le terre del Po, comprese le nostre, non entrino nel gruppo. L’Unesco ha promosso la creazione di una rete mondiale delle Riserve della Biosfera al fine di promuovere su scala internazionale lo scambio di studi, ricerche, strumenti di monitoraggio, percorsi educativi, formativi e partecipativi.

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