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«Da bene della mafia a bene comune»

Immobile sequestrato riutilizzato a scopi sociali Il sindaco: lo metteremo a frutto per la collettività

Andrea Setti

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mteschi@laprovinciacr.it

08 Agosto 2015 - 10:28

«Da bene della mafia a bene comune»

BOZZOLO — Da patrimonio di una delle più pericolose organizzazioni criminali a bene di pubblica utilità: questa la bella storia dell’immobile sequestrato dalla Direzione nazionale antimafia a una famiglia riconducibile alla Sacra corona unita. Com’è noto, la legge prevede che questi beni possano essere messi a disposizione della collettività per cui Regione, Provincia di Mantova e Comune di Bozzolo sono stati interpellati sulla loro disponibilità a beneficiarne. «Siamo pronti a opzionare quell’immobile — conferma il sindaco Giuseppe Torchio — per ricavarne benefici economici da reinvestire nel sociale».
Attualmente i locali sono occupati da un’attività produttiva il cui titolare risulta totalmente estraneo da frequentazioni con la mafia pugliese: l’affitto scade nel 2017 per cui occorrerà attendere prima di averlo a disposizione. «Ho già parlato con l’imprenditore — aggiunge Torchio — che non ha legami con le organizzazioni criminali. Una volta esercitata l’opzione l’affitto anziché essere corrisposto al precedente proprietario — cui è stato sequestrato l’immobile — verrà versato nelle casse comunali per utilizzarlo a fini sociali. Del resto, questo non è il primo caso perché già con l’ex sede dell’Agenzia delle entrate abbiamo esercitato l’opzione e ora al suo interno c’è un bar che paga regolarmente l’affitto al Comune». Non è escluso che al termine del contratto in essere la locazione all’imprenditore possa essere rinnovata.
Una bella notizia, dunque, che porta anche benefici concreti alla situazione della povertà in paese. «Sono 111 le famiglie assistite dalla San Vincenzo — conferma il sindaco — e a bilancio abbiamo 700mila euro per le spese sociali. Le nuove e antiche povertà sono una realtà ben presente nella nostra comunità e quotidianamente ci troviamo ad affrontarle con difficoltà sempre crescenti. La collaborazione fra gli organi centrali dello Stato e l’ente locale può portare ossigeno a chi lotta in prima linea contro il disagio e anche questa operazione porterà benefici e sollievo a chi ne ha più bisogno».

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