L'ANALISI
14 Luglio 2015 - 19:19
La chiavica dove fu ritrovato il corpo di Arianna Zardi (nel riquadro)
CASALMAGGIORE - Il suo nome è stato fatto durante una telefonata intercettata dagli inquirenti che stavano indagando sull’omicidio di Arianna Zardi, la 25enne di Casalbellotto uscita di casa il 30 settembre del 2001, trovata cadavere il 2 ottobre sotto un ponticello a Torricella del Pizzo. La telefonata: «Ti ricordi la vicenda della Zardi? Lo slavo mi ha detto che ad ucciderla è stato Giulio...». Era il 2013.
Giulio oggi ha 29 anni. E’ disoccupato e per campare fa alcuni lavoretti nel fine settimana. Adesso le sue impronte digitali verranno confrontate con quelle che attraverso indagini papillari, i carabinieri del Ris di Parma rileveranno sugli indumenti, sulla borsetta e sugli effetti personali di Arianna. Non solo. Saranno anche sentite le due persone intercettate due anni fa, all’epoca indagate per la morte della 25enne e la cui posizione è stata poi archiviata. Si cercherà di capire chi è ‘lo slavo’.
A disporre le ulteriori indagini è stata Daniela Martino, il gip presso il tribunale per i minori di Brescia (competente perché all’epoca dell’omicidio di Arianna Giulio era minorenne) che all’udienza di lunedì scorso, non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal procuratore Emma Avezzù nei confronti di Giulio già indagato due anni fa per via di quella telefonata.
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