L'ANALISI
27 Maggio 2015 - 11:42
L'auto su cui viaggiava Yuri Ariuna Silenzi
VIADANA - Un anno e quattro mesi di reclusione. È questa la pena inflitta dal giudice Gilberto Casari a Massimiliano Tirelli, quarant’anni, finito alla sbarra per l’omicidio colposo di Yuri Ariuna Silenzi, un ventenne di Viadana morto in conseguenza di una gara ingaggiata su strada nell’aprile di cinque anni fa. Una serie di prolungati sorpassi ad altissima velocità sulla strada che collega la frazione di Buzzoletto al capoluogo e che ha causato la fatale sbandata al giovane Silenzi. Al volante della sua Fiesta si era schiantato contro un Suv, un’Audi Q7 su cui viaggiava una coppia di Dosolo con un bambino di un anno e mezzo. La Ford Fiesta, probabilmente nell’affrontare la curva, ha sbandato ed ha invaso la corsia opposta. Un impatto violentissimo. Ad avere la peggio è stata proprio l’auto del giovane che ha capottato. La parte anteriore della Fiesta si è completamente accartocciata e Ari è rimasto imprigionato tra le lamiere nell’abitacolo. I vigili del fuoco avevano dovuto lavorare non poco per riuscire a liberare da quel groviglio di lamiere il giovane. Secondo quanto accertato dai carabinieri all’epoca dell’incidente, la vittima era stata sorpassata più volte da Tirelli che poi, riducendo la velocità, si sarebbe fatto sorpassare a sua volta. Una vera e propria gara che ha avuto come conseguenza la morte del giovane. Circostanza accolta dal giudice, al termine dell’udienza nel corso della quale il pubblico ministero Reggiani ha esposto le istanze dell’accusa. Ma non è finita. Qualche mese dopo quel tragico 8 aprile, il 40enne, originario di Gualtieri, si è nuovamente e tragicamente ripetuto investendo a Pieve Saliceto, in provincia di Reggio Emilia, due donne, una delle quali perse la vita mentre l’altra finì in coma nel reparto di Rianimazione. Questo precedente ha certamente pesato sulla decisione del giudice. La vittima di Viadana, e la sorella Amanda, di origini brasiliane, erano rimasti orfani di entrambi i genitori, e affidati a due famiglie, una viadanese e una dosolese.
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