L'ANALISI
10 Maggio 2015 - 10:16
Lo speed check collocato in via Porzio a Casalmaggiore
CASALMAGGIORE — Da nove che erano sono diventati dieci i ‘Velo Ok’ posizionati nel territorio comunale di Casalmaggiore. « Abbiamo collocato il decimo nel tardo pomeriggio di venerdì — riferisce Silvio Biffi, comandante della polizia locale di Casalmaggiore — L’apparecchio è stato installato in via Azzo Porzio, nel tratto tra i due cavalcavia, quello ferroviario e quello stradale».
Non si tratta dell’unica novità, continua il comandante. «Abbiamo anche spostato due ‘Velo Ok’ originariamente collocati lungo la provinciale 343 Asolana agli ingressi di Quattrocase». In particolare, uno è stato spostato dal tratto di Asolana che porta a Vicobellignano, l’altro si trovava nelle vicinanze della rotonda Diotti.
Con questa ultima operazione è stata data attuazione alla decisione assunta nello scorso mese di marzo dalla giunta guidata dal sindaco Filippo Bongiovanni, dopo aver acquisito il parere favorevole di Biffi. L’esecutivo comunale, oltre allo spostamento dei box e al posizionamento del decimo, ha inserito nel programma anche la manutenzione, i servizi di controllo del traffico e alcuni incontri di prevenzione con studenti di terza media e delle quarte superiori.
La giunta ha deciso di ricorrere nuovamente alla ditta ‘Noi Sicuri Project srl’ per un costo annuo di 12mila euro. Sindaco e assessori hanno deciso che era opportuno mantenere i ‘Velo Ok’ (più noti con la denominazione di ‘speed check’) per varie motivazioni: l’abbattimento delle velocità medie effettivamente riscontrato e le molte richieste dei cittadini di estendere il sistema in altre strade poste nel centro abitato (vie Porzio e Cairoli) e nelle frazioni (Vicoboneghisio, Vicobellignano e Agoiolo, via Gioberti a Quattrocase).
Nell’anno trascorso ci sono stati venti appostamenti con l’autovelox nei box per un totale di 202 infrazioni accertate dei limiti di velocità. La rilevazione delle velocità degli automezzi in transito viene effettuata mediante l’inserimento di un autovelox mobile bidirezionale, alla presenza di una pattuglia della polizia locale. Com’è avvenuto, ad esempio, lungo l’asolana, tra la rotonda Conad e la rotonda Diotti, nel tardo pomeriggio di venerdì.
A distanza ormai di anni dalla sistemazione dei primi box — l’apripista fu il Comune di San Giovanni in Croce — si può dire che la funzione di ‘deterrente’ anti-velocità continua a far registrare roisultati positivi. Basta osservare quel che succede quando ci si avvicina alle ‘scatole’ arancioni: rallentano tutti. Perché ‘non si sa mai’.
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