L'ANALISI
09 Maggio 2015 - 05:55
Un cortile interno della Fondazione Germani di Cingia
CINGIA DE’ BOTTI — Il consiglio di amministrazione della Fondazione ‘Elisabetta Germani’ ha esaminato nei giorni scorsi il bilancio consuntivo 2014 registrando con soddisfazione che anche quest’anno, nonostante il trasferimento di 15 posti a Cremona alla Fondazione La Pace Onlus, l’ente cingese chiude il bilancio con un dato più che positivo. Risultato che appare ancora più significativo in relazione al fatto che dal 2012 non vengono aumentate le rette dei servizi a carico dell’utenza, segno di attenzione e rispetto per il momento difficile che tante famiglie stanno passando, ma anche di una attenzione costante e puntigliosa alle diverse voci che compongono il bilancio. Per la residenza sanitaria assistenziale (rsa) la retta è di 50,50 euro al giorno mentre per la residenza sanitaria disabili (rsd) è di 55,50 al giorno. «Si registra con grande soddisfazione l’aumento di donazioni, anche di significativa consistenza, a favore della fondazione, segno del gradimento delle prestazioni e del riconoscimento anche del valore sociale della attività svolta», dice il cda. La fondazione, che ha al suo attivo 313 posti letto suddivisi in unità di offerta residenziali (residenza sanitaria assistenziale, residenza sanitaria disabili, riabilitazione, nucleo Alzheimer) e unità di offerta non residenziali (centro diurno integrato e assistenza domiciliare integrata), ha potenziato nell’anno passato la presenza medica ed ha allo studio nuovi servizi. In un periodo di crisi, se da una parte si avverte l’esigenza di riorganizzare i processi di erogazione delle prestazioni per renderli sempre più efficaci ed efficienti, dall’altra si potenziano tutti quei servizi che hanno carattere di temporaneità e vanno a fare fronte ad un bisogno contingente della famiglia. In questo senso anche per l’anno in corso vengono confermati la possibilità di usufruire di ricoveri notturni per tutti gli ospiti che frequentano il centro diurno della fondazione. Il cda stigmatizza poi «l’enorme costo che la burocrazia e modalità di controllo farraginose e complicate pongono a carico della struttura, sottraendo tempo prezioso all’assistenza degli ospiti, e come le recenti normative regionali, che ipotizzano spostamenti di risorse, creino disagio e non contribuiscano a creare un ambiente di lavoro sereno ed ad investire risorse». Da parte del consiglio di amministrazione il ringraziamento «a tutto il personale per il proficuo lavoro svolto».
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