L'ANALISI
03 Maggio 2015 - 17:51
Il corteo anti Ti-Bre
Presa di posizione sulla Ti-Bre degli onorevoli Franco Bordo e Giovanni Paglia che la definiscono "un'opera pericolosa". I due esponenti del parlamento hanno espresso la loro opinione in una lettera a Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture.
"Siamo a scrivere questa lettera - si legge nella missiva inviata a Delrio - per farci sostenitori della richiesta di un incontro che Le è stata recentemente rivolta da Nicola Bernardi, Sindaco del Comune di Sissa Trecasali, a nome anche degli altri 9 sindaci dei territori parmense e cremonese (Parma, Mezzani, Torrile, Sorbolo, Colorno, San Secondo Parmense, Torre dei Picenardi, Vescovato e Martignana Po) in merito all'Autostrada Tirreno-Brennero. I sindaci, i comitati e le associazioni ambientaliste, chiedono con forza al Governo di investire sulla 'Ti-Bre ferroviaria', che garantirebbe un minore impatto e minori costi, anziché sul progetto 'Ti-Bre autostradale', che rischia di compromettere quello che è il cuore della Food Valley italiana, senza ottenere particolari benefici per i flussi di traffico e per l'economia nazionale. Non si tratta dunque della 'sindrome Nimby', che a volte accompagna la realizzazione di grandi opere, ma di una chiara richiesta di interventi infrastrutturali differenti, con un impatto ambientale decisamente più contenuto, e maggiormente in linea con le richieste UE rivolte anche al nostro Paese: diminuzione del 50 per cento del flusso passeggeri su media distanza e del flusso merci su lunga distanza trasferendo tali flussi dal trasporto su gomma ad altre modalità".
Gli onorevoli sostengono che esiste ancora il tempo per ripensare all'opera. "Il progetto della Ti-Bre autostradale risale addirittura a oltre quarant’anni fa e dei 68 chilometri previsti solo 9 sono finanziati(con il triplicamento dei costi previsti, arrivando a oltre 3 miliardi di euro) e sono quelli che interessano il tratto parmense che collega Pontetaro a Trecasali. Qui la ditta che ha vinto l’appalto per la “mini bretella”, ha cominciato lavori di cantierizzazione, sebbene non risulti ancora approvato dal Suo Ministero il progetto esecutivo. Lei pochi giorni dopo il Suo insediamento ha pronunciato parole importanti e condivisibili: “Stop a opere inutili e costose”. Questi 9 chilometri di asfaltano a tutti gli effetti sono un’opera inutile, dannosa e costosa. I tempi per tornare indietro ci sono, anche perché il rischio è quello che si facciano lavori che non verranno mai completati per mancanza di fondi pubblici e che danneggerebbero i territori interessati, senza portare alcun beneficio. Le chiediamo dunque di intervenire e di accordare l'incontro con i Sindaci e i Comitati delle realtà interessate, così che Le possano illustrare la situazione e le proposte alternative, proposte assolutamente concrete e lungimiranti".
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