SOS ACQUA
23 Aprile 2015 - 06:00
Due momenti della passeggiata didattica con Anna Galli del Wwf
CASALMAGGIORE (Quattrocase) — Una tisana con il ‘pisalèt’ (tarassaco) oppure un piatto di tortelli con il ripieno di ‘sciupetìn’ (silene). S’è visto, e gustato, questo e altro al terzo appuntamento con «Erbe perdute e poi ritrovate», l’iniziativa promossa da ‘Lo Stop’ di Quattrocase in collaborazione con il Wwf e il Gruppo Emergenti. La riscoperta di quelle erbe che i nostri nonni contadini mettevano normalmente in tavola — con il tarassaco si prepara anche l’insalata — ma la cui conoscenza nel corso del tempo è stata quasi dimenticata, ha attirato ancora una volta un più che ragguardevole numero di persone. In una sessantina — anche da Dosolo, Viadana, Martignana — si sono presentati, sabato, davanti alla chiesa della frazione per la passeggiata guidata dalla dottoressa Anna Galli del Wwf, una vera lezione sul campo (letteralmente) a proposito di erbe spontanee e commestibili come, ad esempio, la parietaria che infesta i vecchi muri. Percorso prudentemente vicino al paese e con gli occhi al cielo, prima che si scatenasse un temporale: i partecipanti alla passeggiata didattica hanno poi trovato ad attenderli un’altra quindicina di persone nel saloncino dell’oratorio adeguatamente allestito, dove hanno potuto assaggiare tisane e infusi, ma anche i tortelli alla silene, frittate all’ortica, ottima anche per risotti, paste ripiene e gnocchi, e altri cibi naturali. E come dimenticare i luartìs (asparago selvatico) o l’erba cipollina selvatica? Non poteva mancare, dulcis in fundo, una torta a forma di viola mammola.
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