L'ANALISI
16 Aprile 2015 - 17:40
Uno degli striscioni apparsi a Vicomoscano
CASALMAGGIORE (Vicomoscano) — «Non ci fidiamo delle decisioni prese lontano dagli occhi dei cittadini per cui abbiamo voluto far capire che noi la chiusura dell’ufficio postale non l’accettiamo e non l’accetteremo». Parole chiare sostanziate dalla comparsa di ben nove striscioni sulla Castelnovese, la strada che taglia a metà la frazione di Vicomoscano il cui ufficio postale era inserito in quel famigerato elenco di sedi da sopprimere. I cittadini non le mandano a dire ai vertici delle Poste e protestano, sempre nei binari della legge, ma con tutta la forza che possiedono. I primi striscioni sono comparsi già nella notte fra mercoledì 15 e giovedì 16 in modo che già dalla mattina le centinaia di automobilisti in transito potessero vederli.
La cosiddetta razionalizzazione è stata congelata dopo le prime proteste sui vari territori ma non ci sono ancora decisioni rassicuranti sul futuro dell’ufficio di Vicomoscano per cui alcuni hanno preso il coraggio a due mani mettendosi alla guida della contestazione.
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