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CASALMAGGIORE

Disagi dei pendolari, consiglio diviso

Mozione votata dalla maggioranza di centrodestra mentre la minoranza di centrosinistra ‘Casalmaggiore la nostra casa’ non ha partecipato al voto

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

14 Marzo 2015 - 11:04

Disagi dei pendolari, consiglio diviso

La stazione ferroviaria di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE — La mozione presentata da ‘Il Listone’ sui disagi del trasporto ferroviario sulle linee Mantova-Milano e Parma-Brescia venerdì sera in consiglio comunale è stata votata dalla maggioranza di centrodestra mentre la minoranza di centrosinistra ‘Casalmaggiore la nostra casa’ non ha partecipato al voto, pur condividendo il contenuto della mozione. in quanto avrebbe preferito fosse riscritta congiuntamente e trasformata in un ordine del giorno da inviare anche a tutti gli altri Comuni «come forma di protesta — ha detto il capogruppo Pierluigi Pasotto — verso Trenord, la Regione e il suo assessore ai Trasporti». Una proposta che il sindaco Filippo Bongiovanni ha subito bollato come «volontà di portarla su un piano politico-ideologico».

Il primo cittadino e il vice Giovanni Leoni, già assessore ai Trasporti in Provincia, hanno fatto presente che «una soluzione definitiva al problema è molto difficile» addossando la colpa dei ritardi e del servizio non adeguato alla rete non efficiente, gestita da Rfi, «che ha scelto di puntare sull’alta velocità e non sul potenziamento (ad esempio, il raddoppio del binario sulla Mantova-Milano, ndr) delle reti per i pendolari».

Il capogruppo del Listone Carlo Gardani ha richiamati alla necessità di «unirsi tutti cercando di far pressione sui referenti di ciascun gruppo in Regione o anche più su. C’è anche chi propone di fermare il primo lotto dell’autostrada Ti-Bre e dirottare i soldi sul Ti-Bre ferroviario». Leoni si è proposto per partecipare al tavolo sui trasporti della provincia di Cremona, insieme a Cremona e Crema, per portavi le esigenze del territorio «ma ci andrò con delle proposte, anche forti, non con delle proteste». Gardani ha dato la disponibilità a ritirare la mozione e a riscriverla purché si raggiungesse l’unanimità, ma le posizioni degli altri erano troppo distanti. Com’è finita lo abbiamo detto all’inizio.

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