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CASALMAGGIORE

Il casalese che cantò l’Islam

Rispunta in una libreria antiquaria il poema di Baccanti dedicato a Maometto nel 1791

Nicola Barili

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mteschi@laprovinciacr.it

12 Marzo 2015 - 09:27

Il  casalese che cantò l’Islam

Roberto Sarzi Braga mostra il volume di Baccanti illustrato con i disegni di Paolo Araldi

CASALMAGGIORE — Alla fine del 1700 i cittadini di Casalmaggiore probabilmente non avevano mai visto un musulmano eppure all’epoca un prelato casalese compose un poema in versi sull’islam. Un volume che ora è stato ritrovato e fa bella mostra di sé nella vetrina della libreria antiquaria ‘Sabraro Book’: ‘Maometto legislatore degli arabi e fondatore dell’impero musulmano’ scritto nel 1791 da Alberto Baccanti, all’epoca canonico della Chiesa Maggiore.

Roberto Sarzi Braga, il proprietario della libreria, non nega di aver messo questo volume in vetrina anche a seguito dell’interesse nei confronti dell’islam suscitato dai recenti atti terroristici e dall’avanzata dell’Isis. «Ho acquistato il libro qualche mese fa da un collezionista di Casalmaggiore», racconta Sarzi Braga, evidentemente soddisfatto dell’affare. «Il volume è composto da dodici canti, tutti in rima, ognuno dei quali illustrato da una preziosa incisione ricavata dai disegni di un importante pittore di Casalmaggiore del Settecento, Paolo Araldi. Anche la stampa è stata eseguita qui, precisamente dai fratelli Bizzarri». Difficile dire che cosa spinse il Baccanti a raccontare la storia di Maometto, raffigurato nelle incisioni del libro e definito il ‘Profeta guerriero’, se non forse la curiosità verso un mondo, e una cultura, molto distanti dalle terre casalasche. Il Baccanti, comunque, fu un grande viaggiatore e nei suoi pellegrinaggi all’estero ebbe sicuramente modo di conoscere parecchi musulmani: laureato in Filosofia e Teologia, visitò molte capitali europee e tante isole del Mediterraneo, tra le quali Malta, visse in Svezia e in Germania e a Berlino conobbe alcuni dei più famosi letterati del tempo, tra i quali il francese Voltaire». Il poema su Maometto fu considerato una delle sue opere più importanti e ne esistono poche copie. «Diversi clienti si sono già interessati al volume, anche qualche musulmano, ma per ora non l’ho ancora venduto», dice Sarzi Braga, che dal 28 marzo trasferirà la sua libreria antiquaria da via Porzio alla galleria Gorni.

 

 

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