L'ANALISI
08 Marzo 2015 - 09:46
Il presidente Ambrogio Mazzini
CASALMAGGIORE — «Esprimere il proprio consenso alla donazione di organi iscrivendosi all’AIDO è senza ombra di dubbio un gesto di enorme importanza ma non basta: serve anche un minimo di impegno partecipando alla vita dell’Associazione». Il presidente del Gruppo comunale di Casalmaggiore, Ambrogio Mazzini, pungola i soci con una lettera aperta inviata in occasione della convocazione della assemblea ordinaria annuale di venerdì 13 marzo.
E non usa giri di parole per definire la condizione del sodalizio casalese. «Occorre prendere coscienza della situazione di stallo — scrive nella missiva — in cui versa il Gruppo Comunale di Casalmaggiore nel suo 32esimo anno di vita». Al momento i soci sono ben 645, in gran parte giovani, ma «purtroppo nella maggioranza di essi manca il senso di appartenenza a una grande Associazione che a livello nazionale conta oltre 1.200.000 iscritti, capace di rivolgersi a tutta la popolazione italiana, diffondendo la cultura della donazione degli organi, finalizzata a salvare molteplici vite umane e ridare dignità e speranza a persone in attesa di un organo vitale». Il problema è anche quello di «aumentare la visibilità con manifestazioni, sia per la divulgazione della cultura della donazione, sia sul reperimento dei fondi necessari per la normale gestione, in quanto l’associazione non usufruisce di contributi pubblici ma vive solo dei contributi volontari di associati e simpatizzanti».
Mazzini annuncia già la fine del suo mandato alla presidenza. «Nel prossimo anno saremo chiamati a rinnovare gli organi direttivi, con la sostituzione del presidente, in quanto ho già ricoperto la carica per due anni e non potrei più essere rieletto salvo diverse disposizioni». Per cui «serve l’impegno di gente nuova e giovane per effettuare un vero e significativo ricambio generazionale, c’è bisogno di entusiasmo, nuove energie, idee nuove di cui sono portatori certamente i giovani, per sviluppare un’attività più incisiva, altrimenti questo Gruppo Comunale seppur numeroso, inevitabilmente è destinato a scomparire».
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