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CALVATONE

Disastro all’Iris, giù 43 serre su 56

Altri blackout e crolli nelle località del Casalasco

maria grazia teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

08 Febbraio 2015 - 11:11

Disastro all’Iris, giù 43 serre su 56

Una delle serre cadute venerdì alla cooperativa Iris di Calvatone

CALVATONE - «Avremo circa 400mila euro di danni». È costata assai cara alla cooperativa Iris di Calvatone la grande nevicata del 6 febbraio. «Sotto il peso della neve — racconta Maurizio Gritta, presidente della Iris — sono crollate 43 delle 56 serre che abbiamo qui a Calvatone, destinate alla coltivazione di cavoli e insalata. La produzione di aprile è rovinata. Oltre ai danni materiali, dovremo sostenere anche i costi di smaltimento. Per non parlare del fatto che in quegli impianti lavoravano una decina di persone. Mi chiedo che cosa potremo far far loro d’ora in poi». Non basta, purtroppo. «A Casteldidone, nel cantiere dov’è in costruzione il nostro nuovo pastificio, si sono strappati 4mila metri di telo coibentato: valore 30mila euro — aggiunge Gritta —. E a Piadena, da mezzanotte di venerdì sino alle 14 di oggi (ieri, nda), la produzione si è fermata: altri 100mila euro. In più, qua alla cascina Corte Regona, siamo rimasti senza luce fino alle 14.30 di oggi (ieri, nda)». Anche le serre dell’azienda Martinelli e una struttura dell’oratorio di San Giovanni in Croce hanno subito lo stesso inconveniente dei crolli. Un problema pesante è stato quello dei black out elettrici. Brugnolo, frazione di Rivarolo del Re, è rimasta al buio per un giorno e mezzo. La luce è tornata solo alle 17.15 di ieri. «Chi aveva l’autoclave è rimasto anche senz’acqua — ci ha detto Alberto Favagrossa —. A dare molto fastidio è stata la mancanza di informazioni. Abbiamo anche spostato del cibo dai freezer nella neve per conservarlo. Io avevo mio papà che non stava bene, restare al freddo non è stato per nulla bello». Pesantissimi disagi anche a Drizzona e Castelfranco (al buio ancora ieri sera) e a Cingia: «Oggi ancora via XXIV Aprile e Ca’ de’ Corti senza corrente elettrica da 30 ore — ha lamentato il sindaco Pierpaolo Vigolini ieri mattina —. Stiamo monitorando famiglia per famiglia per offrire la possibilità di consumare un pasto al caldo. Un punto di appoggio importante per noi è la Fondazione Germani». In un caso è stato fornito un generatore a una famiglia per alimentare una stufetta elettrica. Alle 18.30 di ieri situazione normalizzata tranne che per zona Parmovo e due case. Anche a Ca’ d’Andrea problemi seri: «Dall’una di giovedì notte siamo rimasti al buio e senza telefoni — lamenta il sindaco Franco Potabili Bertani —. Soprattutto nelle frazioni abbiamo i disagi più gravi. In più, purtroppo, qui non abbiamo avuto il supporto della protezione civile. Diciamola tutta: con 30 centimetri di neve non è possibile che si creino dei guasti del genere. Sarà forse colpa del fatto che non vengono effettuate più le manutenzioni agli impianti?». Una lamentela è giunta da Fossa Guazzona intorno alle 17 di ieri: «Siamo ancora al buio, ci sono persone anziane al freddo. Anzichè portare un camion generatore al capoluogo, dove già c’è corrente, l’Enel non poteva privilegiare le zone più periferiche?».

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