L'ANALISI
29 Gennaio 2015 - 11:58
Marco Micolo
CASALMAGGIORE — Le accese polemiche sulla collocazione del nuovo crocifisso in sala consiliare registrano l’intervento di Marco Micolo, presidente del Consiglio comunale.
«La scelta non è stata del sindaco bensì mia in quanto responsabile della sala consiliare. Ho deciso di collocare immediatamente il Crocifisso, non ritenendo la questione di rilievo tale da richiedere consultazioni. Il motivo della decisione è piuttosto semplice. Constatata la pregevole fattura — afferma Micolo — e provatane la collocazione al posto del vecchio, ho ritenuto che il nuovo pezzo giovasse decisamente all’estetica ed al decoro della sala consiliare. Pertanto ho ritenuto opportuno procedere con l’installazione definitiva. Nessuna elucubrazione metafisico-religiosa, ma un banale e soggettivo giudizio estetico. D’altro canto un Crocifisso (bruttino) in sala consiliare c’è sempre stato, lì, appeso al muro, senza dare fastidio a nessuno, in buona compagnia di due tutt’altro che tascabili dipinti a soggetto religioso. Non voglio credere che per chi sproloquia di integralismo, prevaricazione, crociate e patti lateranensi la rappresentatività sia questione di dimensioni. Lascio alla immaginazione di ognuno gli aberranti esiti dell’applicazione di siffatto principio».
Per Micolo la vicenda è solo «l’ennesimo caso di strumentalizzazione di un fatto di per se ordinario, ad opera di certa opposizione intollerante (evidentemente alcune ferite faticano a rimarginarsi) che supplisce con la polemica alla patologica mancanza di idee. Mi auguro sinceramente che, come dichiarato da qualcuno, l’opposizione passi davvero ‘a un altro livello’ e diventi finalmente costruttiva, propositiva e attenta alle questioni che hanno concreto rilievo per i cittadini».
Ciò detto, il presidente ipotizza una mozione. «Se davvero taluno ritiene il crocifisso in sala consiliare così inopportuno, può sempre presentare una mozione chiedendo la sua rimozione, invitando così il Consiglio ad esprimersi a tutela delle suscettibili coscienze turbate».
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