L'ANALISI
22 Gennaio 2015 - 13:01
Il corteo funebre per Lia Sassi
CASALMAGGIORE - La bandiera bianca con la Croce Rossa al centro e i labari listati a lutto dell’associazione che aprivano il corteo sotto la pioggia, i volontari del soccorso coordinati dal presidente del comitato locale Rino Berardi (c’erano anche il presidente vicario Luigi Borghesi e una folta rappresentanza delle ‘patronesse’) schierati davanti a un’autombulanza ai piedi della scalinata del duomo di Santo Stefano: erano i segni tangibili, giovedì 22 gennaio in occasione del funerale, di quanto Lia Sassi Ferrari, scomparsa nei giorni scorsi a 82 anni all’ospedale Oglio Po, abbia rappresentato per la Croce Rossa di Casalmaggiore, di cui ha guidato la sezione femminile fin dal 1999. Un impegno nel volontariato cominciato comunque ben prima e che ha toccato un mezzo secolo di vita. Un impegno sottolineato, durante l’omelia in un duomo gremito e davanti al feretro ricoperto di fiori, anche dal parroco don Cesare Nisoli: «Siamo qui per affidare al Signore la nostra sorella Lia, che ha speso la vita per la famiglia e la comunità con il lavoro nelle associazioni e soprattutto nella Croce Rossa». Lia fu anche tra le fondatrici del club Inner Wheel: tante le ‘innerine’ e i rotariani ieri in chiesa. «Con lei — ha proseguito don Nisoli — viene meno il perno della casa, la moglie, la mamma, e con la nostra presenza esprimiamo la sincera partecipazione al dolore del marito, del figlio (Primo e Giampaolo, entrambi assistiti da un infermiere professionale, presenti con la sorella Elda nel primo banco, ndr) e dei famigliari, tanto provati dalla sua morte». Alla fine della celebrazione gli uomini della Cri sono sfilati davanti ai parenti per una stretta di mano e un abbraccio. Poi la sepoltura a Colorno.
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