L'ANALISI
31 Dicembre 2014 - 13:24
La Sadepan di Viadana
VIADANA — Saranno pochi i dipendenti del Gruppo Mauro Saviola che avranno voglia di festeggiare, sapendo che nei prossimi giorni saranno chiamati a decidere quale forma di protesta attuare contro la decisione unilaterale dell’azienda di applicare, in forma sperimentale da aprile e per un anno, un nuovo regime di contratto integrativo basato sul raggiungimento di precisi risultati. Un cambiamento rispetto al passato che, secondo i calcoli della Cgil, potrebbe portare a una riduzione mensile in busta paga dai 300 ai 500 euro. Dati, però, che il Gruppo Saviola contesta: «Il percorso contrattuale da noi indicato non ha certo l’obbiettivo di penalizzare i dipendenti, al contrario vogliamo introdurre un sistema di retribuzione innovativo, orientato ai risultati di produttività e redditività». Rassicurazioni, però, che non tranquillizzano i dipendenti: tra loro si respira un clima teso, non certo da giorni di festa, e c’è già chi fa i conti su come riuscirà a fare quadrare il bilancio familiare.
«Ho un mutuo di 500 euro al mese sulla casa, come lo pagherò se mi tolgono 300 euro dallo stipendio?», si chiede un operaio. Un collega spiega perché non intende rinunciare a certe maggiorazioni in busta paga: «Sono soldi che abbiamo ottenuto nel corso degli anni, concedendo all’azienda maggiore flessibilità e produttività». Un argomento su cui il Gruppo Saviola precisa: «È necessario perseguire un percorso che tenga unite le esigenze dell’impresa con quelle dei lavoratori, guardando all’interesse collettivo e lavorando per una nuova fase di crescita e sviluppo. E ciò a beneficio di tutti, dipendenti compresi». La proposta sperimentale prevede il mantenimento di particolari trattamenti retributivi, compresa la 14esima, ma anche l’introduzione di nuovi parametri sulla base di criteri innovativi applicati per l’intero gruppo e non solo per le singole unità produttive. «Non saranno tolte indennità o maggiorazione, che entreranno a far parte dei nuovi premi di incentivazione», assicura l’azienda. I sindacati, intanto, si stanno muovendo per stabilire una linea comune e per organizzare le assemblee dei lavoratori durante le quali verranno decise le modalità della protesta. Siccome in questi giorni di festa molti dipendenti sono in ferie, le riunioni si svolgeranno probabilmente quando tutti ritorneranno al posto di lavoro, cioè dopo l’Epifania, forse già il 7 gennaio. «Lo sciopero? È probabile», dicono dalla Cgil senza sbilanciarsi. Più decisi alcuni dipendenti: «Sarà sciopero, sicuramente».
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