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CASALMAGGIORE

«Contributi alle parrocchie, regole certe»

Bocciata la mozione della minoranza sui finanziamenti ai grest

maria grazia teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

29 Novembre 2014 - 14:40

«Contributi alle parrocchie, regole certe»

Il consiglio comunale di giovedì sera a Casalmaggiore

CASALMAGGIORE — L’erogazione di contributi economici da parte del Comune è stata ancora una volta al centro di dibattito in consiglio comunale. Il gruppo consiliare di minoranza formato da Pierluigi Pasotto, Calogero Tascarella e Francesco Bini, infatti, ha presentato una mozione dopo aver contestato con una interpellanza, nella seduta precedente, il fatto che siano stati dati contributi a chi ha organizzato i grest estivi come gli oratori ma non alle canottieri. Con la mozione, che alla fine è stata respinta, il gruppo di opposizione chiedeva di revocare tre delibere di giunta ritenendo che fosse stato disatteso l’apposito regolamento per la concessione di contributi economici, «perché si è introdotto un criterio di discrezionalità».
Pasotto ha osservato che «il sindaco, quando era consigliere di minoranza, chiese la stesura di questo regolamento, e ora ci troviamo di fronte a delle dazioni ‘ex post’ (successive, nda). Alla fine i soldi sono stati dati solo a 4 delle 6 realtà che hanno svolto lo stesso servizio. E nemmeno le 4 che hanno ricevuto i soldi sono realtà pubbliche. Ora sarà difficile trovare le motivazioni per negare i contributi a qualcuno».
Il sindaco Filippo Bongiovanni ha replicato che «il regolamento venne votato a luglio 2011 all’unanimità. Dal 1 settembre 2011 al termine della precedente amministrazione sono stati concessi circa 120 contributi. Alcuni ex post, come all’Interflumina il 13 settembre per un evento del 9 agosto, al Coordinamento interculturale il 10 ottobre 2013 per una iniziativa del 3 ottobre, alla parrocchia di Vicoboneghisio l’11 luglio per una attività del 4 luglio, oltre a 1500 euro per 50 libri sul Santuario della Fontana, senza che ci fosse alcuna richiesta. Non ho mai presentato interpellanze quando eravate voi ad amministrare. Tanto più che i termini del regolamento non sono perentori ma ordinatori (cioè tali che gli atti non vengono sanzionati con l’illegittimità se emessi in ritardo, nda). I contributi cui fate riferimento voi, peraltro, non sono stati ancora erogati perché manca la rendicontazione». Il consigliere di minoranza Matteo Rossi ha detto che «su determinati progetti, se l’attività è svolta da più soggetti, il trattamento deve essere uguale per tutti. Diversamente è inutile fare dei regolamenti, occorre insomma trovare una condivisione. O si danno delle regole da rispettare o si crea solo della confusione». Calogero Tascarella si è detto d’accordo con Rossi: «Perché il sindaco ci ha fatto fare un regolamento così sui generis?». Il presidente del consiglio Marco Micolo ha rimarcato che «il termine perentorio è una eccezione».
Alla fine la maggioranza ha respinto la mozione, per cui hanno votato a favore i tre presentatori mentre Carlo Gardani e Rossi si sono astenuti. 

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