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2 ottobre 1975

Primo giorno di scuola

In 18.000 hanno iniziato gli impegni del nuovo anno scolastico con importanti novità

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

02 Ottobre 2019 - 07:00

Primo giorno di scuola

Quasi diciottomila cremonesi  — maschi e femmine, giovani ed adolescenti, di città e dell'area circostante — hanno iniziato ieri o stanno per iniziare le fatiche dell'anno scolastico.

In base ai preventivi dell'obbligo ed alle iscrizioni, la nostra popolazione scolastica annovera 6.694 alunni delle elementari, 3.404 allievi delle medie inferiori e 7.686 studenti delle secondarie superiori. La funzione docente è assolta da 421 maestri e da 906 professori. Assicurano la loro indispensabile collaborazione 389 unità di personale docente, tra impiegati, bidelli e custodi.

La nota di colore più gustosa è stata offerta dai «remigini», cioè da quei piccoli e da quelle piccole che ieri hanno fatto il loro primo ingresso nella scuola elementare, con il grembiulino nuovo, la cartella intonsa, l'astuccio con i pastelli appena temperati ed i quadernetti pronti a ricevete il loro esordio grafico: queste «matricoline», accompagnate amorosamente dalle mamme o dalle nonne, formano un piccolo esercito di quasi 1.300 coscritti, con le femminucce in leggera preponderanza numerica sui maschietti.

Per equipaggiare i «remigini», si calcola che le famiglie abbiano speso circa 10 mila lire per unità: 3500 lire per il grembiulino, una identica somma per la cartella, circa 2000 lire per un astuccio completo ed un migliaio di lire per i quaderni e l'album da disegno.
I libri verranno forniti gratuitamente, a spese dello Stato, consegnando ai librai le cedole che verranno distribuite da ogni maestro. Questa provvidenza interessa l'intero arco delle elementari e si è ormai quasi generalizzata anche per la scuola media inferiore; nelle superiori gli studenti dovranno invece provvedere di tasca propria.

L'anno scolastico, iniziato ieri, vedrà l'avvio di alcune importanti novità.
Quella più immediata sarà la probabile abolizione dei cosiddetti esami di settembre; dovrebbe finire anche l'assurdità dell’esamino a cui vengono sottoposti i bambini di otto anni che terminano il primo ciclo — seconda classe — della scuola elementare.

A medio termine, verranno anche affrontati la riforma dell'istruzione secondaria superiore ed il completa funzionamento degli organi collegiali in base alle norme dei "decreti delegati".

Per quanto riguarda l'abolizione della prova settembrina il ministro della pubblica Istruzione ha annunciato la presentazione di un disegno di legge, che prevede il varo dei «corsi di recupero» per gli alunni meno preparati, da tenersi in settembre, e dei «corsi di sostegno», imperniati su interventi didattici e formativi individualizzati, anche a carattere integrativo, i cui tempi e modi di svolgimento saranno stabiliti nell’arco dell'anno scolastico in relazione alle esigenze della classe e dei singoli alunni.

La riforma dell'istruzione secondaria superiore è indirizzata verso la suddivisione del quinquennio in due distinti periodi; la nostra impostazione scolastica dovrebbe perciò assumere la seguente configurazione: cinque anni di istruzione elementare; tre anni di scuola media inferiore; un biennio superiore propedeutico, cioè comune a tutti gli studenti; un successivo triennio superiore, differenziato per i vari tipi di studio; infine l'università.

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