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A 25 anni dalla morte

Quel ‘Risotto amaro’ di Ugo. Il 45 giri è stato donato da Bertinelli Spotti all’Archivio Tognazzi

Il vinile apparteneva ad Andrea Carotti ed è stato donato all’Accademia Italiana di Cucina, ora farà parte del fondo archivistico promosso da Musicologia

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

17 Agosto 2015 - 10:20

Quel ‘Risotto amaro’ di Ugo. Il 45 giri è stato donato da Bertinelli Spotti all’Archivio Tognazzi

«Stasera non vedo nessuno/ resterò da solo a casa/ ho già apparecchiato per uno/ mi cucinerò qualcosa/ ho staccato la spina del telefono per godermi la mia tranquillità/ e ho invitato i ricordi a farmi visita mettendo un disco di qualche anno fa», inizia così Risotto amaro, canzone di Ugo Tognazzi su musica di Armando Trovajoli. Il 45 giri è stato donato da Carla Bertinelli Spotti dell’Accademia della Cucina Italiana all’Archivio Tognazzi, un gesto in sintonia con la voglia di celebrare alla grande il venticinquesimo della morte dell’attore. «Il disco è stato trovato da Andrea Carotti e donato poi all’Accademia Italiana della Cucina la cui sezione cremonese fu fondata da Paolo Negroni — spiega Bertinelli Spotti —. Mi è sembrato giusto, a mia volta, contribuire con questo disco che testimonia la passione di Ugo per la cucina al lavoro di chi si sta occupando di recuperare materiali e memorabilia sull’attore cremonese». Se sul lato A la canzone Risotto amaro dice di un Tognazzi intimista che si cucina un risotto amaro in compagnia dei suoi ricordi e non troppo velati rimpianti, il lato B riporta la canzone Squisita, bionda e morbida, un omaggio alla majonese con un pizzico di erotismo.

«Abbiamo reso omaggio a Ugo Tognazzi in una cena dell’Accademia alla Cascina Lago Scuro con un menù tutto dedicato all’attore gourmet e la canzone Risotto amaro ben si è inserita nell’ambito del tema annuale dedicata al riso e alla sua coltivazione — continua Carla Bertinelli Spotti —. Se Andrea Carotti ha recuperato da casa il disco dell’inizio anni Ottanta, Maria Teresa Negroni ha parecchi libri di Tognazzi tutti autografati dall’attore e dedicati al ‘dottor Paolo’, in ricordo degli anni in cui l’attore lavorò come applicato d’ordine presso il salumificio cremonese, allora diretto da Paolo, poi passato al figlio Pietro, marito di Maria Teresa. E in una di queste dediche si legge: ‘Al sempre caro dott. Paolo nel ricordo e con un occhio, sempre, alla comune buona stella’, in riferimento al simbolo dell’azienda Negroni». Nel ricordo di Ugo Tognazzi non poteva mancare quello di Domenico Luzzara, della Cremonese, così nella stessa serata Gino Zagni, grande amico di Luzzara, ha portato un biglietto che Tognazzi inviò al patron della Cremonese, una poesia in dialetto cremonese con cui ringraziava del torrone ricevuto, chiedendo del buon salame quando sarà stagione, il tutto in un cremonese un po’ orecchiato, ma segno di una cremonesità coltivata anche a distanza. In questa pagina riproduciamo il biglietto autografo di Tognazzi.

Nelle iniziative che il Comune sta approntando per celebrare i 25 anni della morte di Ugo non mancherà certo l’aspetto enogastronomico: «Il dono di Carla Bertinelli Spotti ben interpreta lo spirito con cui stiamo lavorando alle celebrazioni dedicate all’attore — commenta l’assessore Barbara Manfredini —: recuperare e raccontare il legame fra Tognazzi e la città, andare in cerca dei ricordi e aneddoti che ne fecero un ‘cremonese doc’. L’aspetto gastronomico vedrà coinvolta l’Accademia e i ristoranti, stiamo studiando le modalità. Inoltre al Filo la rassegna La Grande Abbuffata abbinerà film e cene dopo la proiezione, in sintonia con le passioni di Ugo: il cinema ovviamente e la cucina».

Nicola Arrigoni

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