L'ANALISI
13 Maggio 2015 - 17:58
Paolo Conte
CREMONA — Paolo Conte sarà protagonista giovedì 14 maggio al Ponchielli (ore 21) per l’atteso concerto del suo tour internazionale che ne celebra la lunga e inimitabile carriera. Conte, uno dei più importanti e originali interpreti della musica italiana, porterà in scena i suoi grandi successi e presenterà le canzoni dell’ultimo album Snob, quindici brani inediti, uscito a quattro anni dal precedente: un concentrato di ritmi e passioni, di donne ed emozioni lontane. Artista raffinato e dal respiro internazionale il suo raccontarsi è stringato e preciso nel lessico, come devono essere le canzoni che sanno incidere nel cuore di chi le ascolta e dei tanti fan che seguono paolo conte con stima intaccabile. Pavese ha scritto: «un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via». La modernità, anche linguistica, di Fenoglio è indiscussa. Lei è il più internazionale dei cantautori italiani... è vivere tra colline e vigneti che trasforma in cantori della fuga e della lontananza? «Pavese e Fenoglio scrivevano ‘all’americana’, componendo meravigliosi libri ed esercitando una pessima influenza sulla lingua parlata. Non è questo il ‘moderno’ che mi interessa. Restando in Piemonte scelgo la modernità di Gozzano».
L'intervista integrale di Barbara Caffi a Paolo Conte su La Provincia di giovedì 14 maggio 2015
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