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Bublè e Wonder tra gli ospiti

Il nuovo album di Van Morrison. La carriera ripercorsa da duetti

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

27 Marzo 2015 - 17:08

Il nuovo album di Van Morrison. La carriera ripercorsa da duetti

Con Duets: Re-Working The Catalogue (Rca/Sony Music), il suo 35esimo album da studio, Van Morrison ripercorre la sua carriera insieme ad alcuni amici. Come ha fatto il visionario performer a passare dai vicoli di Belfast al Madison Square Garden e oltre? Impreziosito da un cast stellare di ospiti, l’album crea il ritratto di un artista che ha sempre seguito la propria idea di perfezione. Van Morrison, uno dei musicisti più influenti degli ultimi 50 anni, non era certo a corto di materiale tra cui scegliere, né di star che volessero lavorare con lui. Eppure, controcorrente come sempre, ha deciso di evitare classici come Moondance, Brown-Eyed Girl e Tupelo Honey. Van e i suoi collaboratori — da Michael Bublé a Bobby Womack (tristemente venuto a mancare dopo la registrazione di Some Peace of Mind) — esplorano invece canzoni meno note che evidenziano la straordinaria varietà della sua proposta musicale. Come spiega Morrison stesso, «ho già fatto dei duetti con John Lee Hooker, Tom Jones, Ray Charles, Carl Perkins e Bobby Bland. Questo progetto non è nato solo dalla voglia di divertirmi a cantare insieme ad artisti che ammiro, ma anche dal desiderio di riprendere canzoni che non sono molto conosciute. Volevo fare un disco come questo fin dai primi anni 2000, ma era difficile mettere insieme le persone giuste. Bisognava curare sia la parte creativa, sia quella logistica». Ad avviare il processo è stata la performance di Morrison nell’ambito del Bluesfest 2013 alla Royal Albert Hall di Londra. All’evento partecipavano anche Womack, Mavis Staples e Natalie Cole: era quindi arrivato il momento di prenotare lo studio di registrazione. Con la rapidità che l’ha sempre contraddistinto, Morrison si è messo al lavoro, suggerendo canzoni ai suoi futuri compagni d’avventura oppure assecondando le loro scelte. Gli artisti che si sono uniti a lui nel corso dei successivi dodici mesi spaziano da giovani come Joss Stone, che interpreta Wild Honey, ai rocker anni ‘60 come P.J. Proby, che partecipa a Whatever Happened to P.J. Proby?, brano affettuosamente nostalgico che Morrison aveva pubblicato nel 2002. La potente voce di Michael Bublé in Real Real Gone, primo singolo estratto da questo album, conferma la capacità di Morrison di gettare un ponte tra generazioni diverse. Bublé è conosciuto ai più come interprete à la Sinatra del Great American Songbook, ma il crooner canadese cita ‘Van The Man’ tra gli artisti che più l’hanno influenzato: le sue versioni di Moondance e Crazy Love sono tra le più belle cover che Morrison abbia avuto negli ultimi tempi.

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