L'ANALISI
Giornata della memoria
29 Gennaio 2015 - 14:39
Pochi temi da film sono così penetranti ed evocativi come quello di Schindler’s List. John Williams, il compositore di colonne sonore più importante e gallonato del nostro tempo (49 nominations e 5 Oscar vinti), l’ha dedicato al grande violinista israeliano Itzhak Perlman, uno dei tanti campioni dell’archetto di origine ebrea. Un tema da pelle d’oca che rende ancora più forti le immagini del cult movie di Spielberg, lasciate in bianco e nero per mantenere il loro impatto documentaristico. Mercoledì 28 gennaio il meraviglioso tema non ha mancato di commuovere il pubblico che si è radunato nel salone di casa Elisa Maria, sede della Camerata, per il concerto promosso da Elisabetta e Carlo Alberto Carutti in occasione della Giornata della Memoria. La serata ha fornito il pretesto per presentare al pubblico le due nuove acquisizioni della collezione Carutti, strumenti che dal 3 febbraio andranno ad aggregarsi nelle Stanze per la Musica del museo civico agli altri gioielli della raccolta dell’imprenditore musicofilo. Si tratta di un violino caratterizzato dalla stella a sei punte sul fondo scampato agli orrori di Auschwitz — dove invece morì la sua proprietaria, una torinese di origine ebrea — e di un mandolino che venne invece suonato durante il primo conflitto mondiale dai tedeschi in un campo di prigionia in Inghilterra. Due storie diverse e comunque due strumenti ‘della memoria’ giunti fino a noi per testimoniare le atrocità delle guerre. Per valorizzare il suono di questi pezzi storici, Marco Fracassi ha impaginato un programma vario e stimolante, avvalendosi della collaborazione di coro e orchestra de La Camerata, in versione cameristica. I due strumenti protagonisti sono stati suonati da due solisti all’altezza del compito: la giovane e talentuosa violinista ucraina Anastasiya Petryshak e il mandolinista Ugo Orlandi, un vero capo-scuola dello strumento a pizzico. Ed è stato proprio il bresciano Orlandi, sovente ospite di serate al Filo, ad aprire il concerto con una gustosa versione per mandolino e quartetto vocale (Giovanni Maria Palmia, Lorenzo Bonomi, Marco Granata, Luca Bauce) de La leggenda del Piave e di altri canti di trincea composti da Giovanni Ermete Gaeta, in arte E. A. Mario. A seguire il Concerto per mandolino e archi di Giuseppe Giuliano ha visto duettare Orlandi e Petryshak, con il supporto armonico della Camerata diretta da Fracassi. Delizioso il suono del violino ‘della memoria’, tra le mani della virtuosa ucraina, nella incantevole Danza degli spiriti beati dall’Orfeo di Gluck. Bravo anche Marco Perini con un violoncello della collezione Carutti e il coro in un brano tradizionale ebraico. In chiusura il tema di Schindler’s List, davvero commovente. Oggi il violino ‘della memoria’ sarà ospite della comunità ebraica di Milano, il 2 febbraio di quella di Livorno. Tornerà in mostra a Cremona dal 3 febbraio. (ro.c.)
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