CALCIO
28 Marzo 2017 - 07:50
Destiny Child
MONTICELLI - Fra le storie di intolleranza e razzismo da una parte e di immigrati finiti ad ingrossare i ranghi della microcriminalità dall’altra, nella Bassa Piacentina spunta anche un esempio di perfetta integrazione. Nel gruppo dei 19 richiedenti asilo ospitati in paese c’è il 20enne nigeriano Destiny Child, che grazie anche alla sua attività di volontario ha ottenuto un permesso di soggiorno di due anni per iniziare a lavorare in Italia. Il suo nome è uguale a quello del noto gruppo musicale di Beyoncé — appunto le Destiny’s Child (Figlio del destino) — e anche lui ha un grande feeling con la musica visto che è tastierista e canta per la parrocchia cristiano evangelica di Piacenza. Da qualche giorno è entrato in una seconda fase dell’accoglienza umanitaria, alla quale in pochi riescono ad accedere e che ha lo scopo di portare gli stranieri all’autonomia. Trascorsi i primi 18 mesi a Monticelli attraverso il normale piano di gestione dei richiedenti asilo, ora è pronto per rifarsi una vita anche attraverso il lavoro. Grazie a contatti milanesi ne inizierà uno a breve: «Per la maggior parte dei ragazzi di Monticelli è finito il percorso e il tribunale di Bologna ha esaminato la loro richiesta di status di rifugiati — spiegano i referenti dell’associazione Gus che si occupa dei ‘profughi’ in paese —, ma per tutti è scattato il diniego (cosa che accade nella maggior parte dei casi, ndr) con successivo ricorso. Il caso di Destiny è un’eccezione». Nadia Berti di Gus puntualizza: «Il motivo per cui Destiny ha ottenuto la protezione umanitaria deriva dalla sua storia personale (sulla quale però si preferisce mantenere il riserbo trattandosi di una vicenda delicata, ndr). Sicuramente il volontariato ed il suo buon livello di integrazione dovuto anche alla capacità di comunicare in lingua italiana possono essere stati valutati come ulteriori elementi positivi». Molto religioso, Destiny si impegna costantemente per la sua parrocchia, mettendo a disposizione le sue doti musicali. «Io stesso ho firmato una lettera di referenze con la quale elogiavo questo ragazzo — spiega il sindaco Michele Sfriso —. Nei lavori di giardinaggio e pulizia sul territorio si è impegnato tantissimo, ha partecipato proficuamente a tutti i corsi arrivando a parlare benissimo l’italiano, è volontario nella sua parrocchia ma si è messo anche a disposizione delle associazioni del paese (aiutando ad esempio la Caritas) e credo che il suo sia un bell’esempio. Da evidenziare».
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