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22 Ottobre 2014 - 15:38
Paolo Mezzadri, alle sue spalle l'opera 'Pensiero'
CREMA - Il coraggio di cambiare vita, ribaltare il punto di vista, fare di un ‘obbligo’ la propria passione. Da imprenditore ad artista ‘del ferro’. L’estro di Paolo Mezzadri — artista cremonese che inaugurerà, sabato alle 17, la mostra Peso d’Uomo, nei chiostri del teatro San Domenico — nasce da una scelta radicale: «Ho sempre odiato il ferro, era un’imposizione. Avrei dovuto proseguire il lavoro di mio padre, lavorare lamiere. Ma quello non ero io: ho capito presto che il ferro, in realtà, era una metafora del mio essere. Nella lavorazione industriale ogni pezzo di ferro è uguale all’altro e l’imperfetto viene scartato. Invece a me interessa modellare quell’imperfezione e renderla unica». Mezzadri ha lasciato così il lavoro in azienda (di cui ora è solo socio) per inseguire la propria passione e realizzare la sua prima ‘personale’, esposta negli spazi del San Domenico da sabato al 9 novembre. Tema centrale della mostra saranno le lettere: è l’alfabeto a costruire i cubi installati nei chiostri o il ‘groviglio’ dell’opera Pensieri, dove si le lettere «si deformano e allungano sotto il peso del nostro essere». E ancora a formare i gradini di una scala, tra ciò che «vorremmo essere e quello che, in verità, siamo». Da qui, il titolo della mostra Peso d’Uomo: «Metafora del percorso interiore — ha concluso Mezzadri — tra pensieri ruvidi, rappresentati dal metallo più pesante: un po’ come la vita, con le sue freddezze». Un’opera — regalo dell’artista alla città — sarà inoltre installata al mercato Austroungarico.
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