CALCIO
17 Ottobre 2014 - 15:50
Angelo Pavesi con i mangiadischi nel negozio di Viadana
VIADANA - Si chiamano Corallo, Babystar, Poncho, Joker, Penny, Lilliput, Superjet, Snoby, Party e sono alcuni dei mangiadischi portatili che facevano ballare e cantare i giovani tra la fine degli anni Cinquanta e i Sessanta. Angelo Pavesi, parrucchiere per uomo, ne è un grande collezionista e ne ha una coloratissima esposizione nel suo negozio in centro a Viadana. Tra una sforbiciata e un colpo di spazzola a un cliente, Angelo racconta come è nata questa passione.
«Tutto parte dall’amore per la musica che mi ha trasmesso mia madre Filomena», dice il parrucchiere, nato a Buzzoletto e residente a Dosolo. «Mamma suonava la fisarmonica nelle aie quando lavorava come mondina e anche alle feste di paese. Insisteva perché anch’io imparassi a suonare uno strumento, invece mi sono innamorato di qualsiasi aggeggio che trasmettesse musica. Mio padre, invece, era agricoltore ma si dilettava a fare piccoli lavori elettrici e mi ha insegnato parecchie cose».
Da ragazzino Angelo aveva desiderato ardentemente un mangiadischi, ma costava troppo e aveva quindi invidiato quello di un amico: parecchi anni dopo ha iniziato a raccoglierli e a ripararli imparando, da autodidatta, i segreti dell’elettronica. «Veramente la mia prima collezione è stata di piccole motociclette, i ‘cinquantini’, solo successivamente sono passato ai mangiadischi. Ora ne ho 400, compreso un modello Philips del 1959 che compare anche nel film ‘Il sorpasso’, nella scena in cui Catherine Spaak e Vittorio Gassman ascoltano musica sulla spiaggia», spiega il parrucchiere. «Un altro modello, sempre Philips, è simile a quello esposto al Moma di New York come esempio di design italiano».
Nel negozio di Angelo non sono esposti solo i mangiadischi, ma anche i pezzi più pregiati della sua collezione di magnetofoni, sempre degli anni Cinquanta e Sessanta, oltre a vecchie macchine fotografiche e a grandi radio di legno a valvole. «Giro per mercatini alla ricerca di pezzi di ricambio originali e nel tempo libero mi chiudo nel mio piccolo laboratorio, a casa, per rimettere in sesto i modelli più danneggiati dal tempo». Gli amici che conoscono la passione di Angelo spesso gli portano dei mangiadischi ritrovati tra i vecchi ricordi di famiglia, svuotando solai o cantine, e lui li ‘coccola’ riportandoli all’antico splendore.
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