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Coppie di fatto, facile il no al registro. Ma fare per la famiglia è un'altra cosa

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

25 Marzo 2014 - 10:25

Coppie di fatto, facile il no al registro. Ma fare per la famiglia è un'altra cosa
Nella campagna elettorale cremonese hanno fatto breccia i temi etici: il candidato del centro sinistra Galimberti, tirato per la giacchetta a destra e a manca, fa sapere che la famiglia è composta da donna e uomo, mentre il Sindaco Perri si pronuncia contro l’introduzione del registro comunale delle coppie di fatto. Galimberti aggiunge, subito, che ci sono coppie omosessuali nella quale è il rispetto nei confronti dell’altro e l’amore a renderle realtà vere con diritti e doveri, però specifica di pensare che la priorità nell’assegnare, ad esempio, un alloggio popolare, vada data alle famiglie con figli, ma non dimentica di chiarire che il registro delle unioni civili non è uno strumento concreto pur capendone il significato simbolico, infatti chiosa affermando che in consiglio comunale sarà garantito il confronto e che non conterà solo l’opinione del primo cittadino.
Insomma: il futuro sindaco Galimberti si prepara già per il giorno in cui i suoi alleati di estrema sinistra chiederanno l’istituzione del registro delle unioni civili, quindi un colpo al cerchio e uno alla botte. A proposito: che gran furbata trasformare le coppie di fatto nel neologismo unioni civili, come se altre unioni, tipo i matrimoni sanciti in chiesa o in Comune fossero incivili. L’Oreste Perri è più netto, anche se spero che il suo no sia escluso dal famoso programma variabile da lui ideato che se è variabile, può cambiare in ogni momento.
Dal canto mio, come candidato sindaco, posso assicurare la più chiara contrarietà all’istituzione dell’inutile registro delle coppie di fatto che non è solo una bandierina ideologica senza risvolti pratici, ma un modo subdolo di condurre una battaglia culturale non condivisa né da me né dagli amici che faranno parte della lista che mi sosterrà. Soprattutto voglio ricordare che proprio l’Udc, con Angelo Zanibelli, ha fatto proposte molto più etiche di un registro burocratico perché queste avevano l’obbiettivo di portare davvero benefici alle famiglie cremonesi (uomo, donna, eventuali figli): ad esempio abbiamo chiesto il quoziente familiare (che significa tenere conto della numerosità del nucleo familiare nella tassazione del reddito e nei costi dei servizi) e su questo abbiamo picchiato duro perché la famiglia è davvero il primo nucleo della società, il fondamento dello sviluppo sociale ed economico. Questa battaglia, noi, l’abbiamo già fatta. L’amministrazione Perri dovrebbe spiegarci perché, dopo aver votato a favore della nostra proposta, per 5 anni non l’ha applicata: la politica non è credibile se prende in giro i cittadini e rispolvera certi temi solo poco prima delle elezioni. A Perri costa poco dire un no al registro delle coppie di fatto, ma fare per la famiglia è un’altra cosa.
Giuseppe Foderaro
(Cremona)
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