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Aggredita da immigrati all'ospedale. Tolleranza non è arrendevolezza

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

11 Novembre 2013 - 09:47

Aggredita da immigrati all'ospedale. Tolleranza non è arrendevolezza
Purtroppo sono stata oggetto dell’ennesi - mo vergognoso episodio di molestia da parte dei soliti immigrati (regolari?) che pare di mestiere facciano i parcheggiatori abusivi all’ospedale maggiore. Come consuetudine, stavo facendo visita a mia mamma ricoverata presso l’ospedale maggiore di Cremona, quando, mentre entravo nel parcheggio, questi abusivi si paravano letteralmente e improvvisamente davanti alla mia vettura, per riuscire a elemosinare o vendere qualcosa. Alle mie vibranti rimostranze, visto che era l’ennesimo episodio che mi accadeva negli ultimi mesi, sono stata aggredita verbalmente e insultata.
Spaventata, mi sono chiusa nell’automo - bile e ho dovuto telefonare ai vigili urbani. Al loro arrivo, gli immigrati erano ‘spariti’mala cosa che più mi ha lasciata perplessa, è che mi sono sentita rispondere da un vigile urbano «signora, la prossima volta parcheggi da un’altra parte…». Poi li chiamavano per nome, sminuendo l’accaduto come se fossero conoscenti da tempo e «…in fondo vivono nelle case del Comune e noi non ci possiamo fare nulla… ». Altre persone si sono avvicinate lamentandosi dell’insistenza di questi immigrati, soprattutto con donne e anziani, ma tutto si è concluso con un nulla di fatto.
Allibita, mi domando, ma i vigili urbani, non devono tutelare la libertà personale dei cittadini da queste persone?Non voglio generalizzare, per fortuna ho conosciuto anche poliziotti locali ben differenti, ma mi chiedo come una normale cittadina come me, possa far valere i propri diritti per non vedersi importunata. Questi immigrati, come fanno ad avere un permesso di soggiorno se non hanno un lavoro vero? Li manteniamo a nostre spese e non fanno nulla tutto il giorno? Questa è ancora Cremona, in Lombardia, dove la tolleranza non può essere scambiata per arrendevolezza o paura, soprattutto da chi deve tutelare i cittadini più inermi e bisognosi, come anziani, donne e bambini.
R.C.
(Cremona)
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