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Aumenti delle rette e giustificazioni La giunta deve scegliere le priorità

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

08 Luglio 2013 - 10:50

Aumenti delle rette e giustificazioni La giunta deve scegliere le priorità
Gli scriventi sono genitoridi un bambino che a settembre sarà regolarmente iscritto per il secondo anno presso una scuola comunale per l’infanzia. Stiamo seguendo con vivo interesse il dibattito sugli aumenti delle rette scolastiche su cui non siamo assolutamente d’accordo non solo, anche se importante, per l’esborso economico aggiuntivo, ma soprattutto per alcune affermazioni riportate nella lettera inviataci a casa dalla giunta e ben riassunte in un vostro articolo apparso sul giornale del 29 giugno. Premesso che crediamo fortemente nella valenza educativa della scuola pubblica come opportunità di crescita per tutti i bambini e adolescenti a prescindere da possibilità economiche e credo religioso (principio peraltro sancito dalla Costituzione), la giunta non può strumentalmente parlare, quale cappello introduttivo, di un bilancio di previsione complesso e difficoltoso a causa delle notevolissime criticità riscontrate.
Non può elencarci i tagli dei trasferimenti da parte dello Stato come non può elencarci il numero degli incontri avvenuti nei mesi primaverili tra sindaco, assessori e forze di maggioranza per definire il taglio delle spese correnti e degli incarichi consulenziali di qualsiasi genere. Pensiamo che, in un momento di forte crisi congiunturale, questo faccia parte della ‘mission’ di una giunta chiamata ad amministrare e che deve essere in grado di definirsi delle priorità sul budget salvaguardando in primis i diritti di tutti. Discutibile anche l’affermazione che i costi di alcuni servizi a domanda individuale non devono essere fatti ricadere sull’intera collettività se sono usufruiti solo da una parte dei cittadini. Di questo passo faremo pagare le tasse sull’utilizzo del suolo o dei trasporti pubblici solo ai cittadini che effettivamente calpestano le strade o si spostano in autobus. Ci auguriamo perlomeno che per quelle famiglie che si trovano in effettivo stato di disagio economico e di fragilità venga istituito un fondo sociale, come proposto da Giorgio Everet, capogruppo del Pdl in consiglio comunale, con rinuncia da parte di assessori e consiglieri al gettone di presenza per ogni seduta e destinarlo al fondo stesso. Ma temiamo che anche queste siano le solite affermazioni generalistiche che mai si trasformano in fatti concreti ed effettiva solidarietà da parte degli uomini del ‘palazzo’.
Andrea e Barbara
(Cremona)
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