L'ANALISI
09 Agosto 2014 - 10:39
ho letto l'articolo apparso oggi sulla Provincia a firma Francesca Morandi , riguardante "i ciclisti sui marciapiedi", e mi sono sentito preso in giro (sia chiaro: non dalla giornalista)! Innanzi tutto, perché quello è un problema che riguarda tutta la città, ma soprattutto per le giustificazioni addotte dai ciclisti. Se è vero che il loro comportamento è dettato dalla necessità di sentirsi sicuri, mi spieghino perché, poi, passano col semaforo rosso e non rispettano i sensi unici, mettendo così volontariamente a rischio la loro incolumità? Inoltre quali rischi corrono nelle zone pedonali tipo: piazza Stradivari, via Solferino, e i giardini di piazza Roma? Non mi pare che in questi luoghi circolino automobili! Secondo me si tratta solo di villania e prepotenza. Mi sono trovato seduto ad un tavolino di una nota gelateria di viale Trento e Trieste, verso porta Venezia ed è stato incredibile vedere quanti ciclisti passano tra il negozio ed il relativo plateatico, con notevole rischio per le commesse che attraversano il marciapiede con vassoi colmi di coppe di gelato! Ho notato anche molti ospiti della Casa dell'accoglienza passare in bici su detto marciapiede, rispondendo in malo modo a chi diceva loro «almeno di moderare la velocità». Concludendo, non capisco anche perché i nostri vigili non sanzionino questi comportamenti. Di che sorta di immunità godono i ciclisti cremonesi ? Gradirei una risposta da chi di dovere.
Gianni Fontana
(Cremona)
Senza arrivare a tacciare genericamente d’arroganza i ciclisti, concordo con lei sull’atteggiamento irrispettoso del codice della strada da parte di molti di loro. Credo che richiamare anche loro all’osservanza delle regole sia non solo utile, ma doveroso. E’ un compito della polizia municipale.
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