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Rifiuti, voglio pagare per quello che produco

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

13 Luglio 2014 - 10:27

Rifiuti, voglio pagare per quello che produco

vogliamo parlare di Tari, Tarsu o tassa del rudo come cremonesità impone che venga chiamata?

Allora, prima di addentrarmi nei pericolosi meandri legislativi, mi permetta una tirata d’orecche alle nostre Associazioni di categoria, che quando denunciammo noi, che abitiamo ai margini dell'impero, nel 2013 lo scandaloso aumento delle tariffe nei confronti delle attività commerciali (io, diversi commercianti di Castelverde, la Tilde Consolini di Stagno, ecc. ecc.) si limitarono ad un formale sostegno.

Ora la catastrofe si abbatte sulla città, minacciando assemblee, scioperi fiscali, ecc. ecc., come se le quote sindacali che paghiamo fossero differenti (ogni scarrafone è bello a mamma sua). Ma siccome la polemica non deve essere fine a se stessa, entriamo nello specifico.

Tutti ormai sanno che per legge la tassa del rudo deve essere pagata completamente con le tariffe applicate a tutti, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno; qualcuno allora mi vorrà finalmente spiegare perchè sono state applicate tariffe base differenziate tra il nord, il centro e il sud (centocinquant'anni di Unità d'Italia miseramente scivolati su una buccia di banana), forse perchè come dichiaratomi a microfoni spenti, da un funzionario del Comune di Castelverde, la tassa del rudo così strutturata la paghiamo solo noi Celti, forse perchè se la pagassero così anche al Sud, visto le disastrose situazioni delle casse comunali, ci sarebbe dopo 45 anni un’altra Reggio Calabria?

Vogliamo allora tutti assieme noi ristoratori, pizzaioli, verdurai, ecc. ecc. fare una proposta positiva? Chiedere finalmente che i nostri rifiuti vengano pesati in maniera selettiva e non vengano applicate le tariffe scelte dopo accurati studi ministeriali, che poi a me solo il pensare che a Roma si possano fare tali studi mi fa scompisciare dalle risate.

Secondo i miei piccoli calcoli non ministeriali il sistema a pesata verrebbe a costare in soldoni fra i centocinquanta-duecento euro. Io li pagherei volentieri sapendo di pagare per l’effettivo scarto rilasciato.

Dimenticavo, di solito le proposte, credo sensate, non vengono mai applicate.

Beppe Franzosi

(Costa Sant’Abramo)

Pagare per quello che si produce. La sua è una proposta ragionevole e — come ho già avuto modo di chiarire in altre occasioni — la tariffa puntuale, applicata in diversi Comuni per i cittadini, potrebbe essere una risposta utile anche per le attività commerciali. La mobilitazione di questi giorni credo possa accelerare processi in questa direzione.

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