Stiamo attenti agli animalisti. Vivo in campagna, ho una gatta che ogni anno dà alla luce dei gattini, ne volevo altre,ma al gattile di Cremona le volontarie sono inorridite, perché ho detto che mi servivano per prendere i topi. Ieri mattina si ferma al cancello della mia abitazione una signora che, avendo visto la mia gatta attraversare la strada, mi ha insistentemente consigliato di farla sterilizzare e di tenerla in casa. Alla mia risposta che preferivo vivesse ‘secondo natura’, cioè che potesse accoppiarsi, prendere i topi o gli uccellini, andare dove vuole, anche a rischio della vita, la signora se ne è andata, inveendo contro di me e il mio modo di pensare. Allora io mi sono chiesta: con che diritto ritiene di avere ragione lei, di sapere cosa è meglio per un animale, ma soprattutto con che diritto pretende che io faccia quello che vuole lei. Da tempo mi sono accorta che tanti di questi animalisti guardano gli animali e pensano ‘poverini ’. E allora mettono il cappotto al Siberian Husky che ha un pelo così fitto, che può permettersi di rotolare nella neve in pieno inverno, danno così tanto da mangiare al loro gatto da farlo diventare obeso e vedono la vita di queste bestie come una ‘divanata’ unica. Sono questo l’amore e il rispetto? Queste associazioni sono al corrente del danno che i corvi e le gazze arrecano ai nidi e alla prole di cardellini, merli, tortore e altri uccellini che vorrebbero stabilirsi sugli alberi del giardino? E le nutrie, che distruggono gli argini? E le volpi, che sterminano i piccoli di lepri, fagiani, anatre e altri animali che depongono lungo i fossi o nei campi? E il pastore che, indisturbato, fa pascolare il gregge in oasi protette e in aree golenali? Vengono a questionare sul mio gatto che, fra lo stare in casa e il girare per i campi, chissà perché sceglie la ‘sua’ libertà. L’unico modo per salvargli la pelle sarebbe di tenerlo in gabbia tutta la vita,maio non lo desidero e vorrei che la mia scelta venisse rispettata. D’altronde gli zoononsono stati chiusi, perché non si ritiene giusto che animali nati liberi debbano vivere rinchiusi? Mi scuso per lo sfogo e la ringrazio anticipatamente: se deciderà di pubblicare la mia lettera, la tagli a suo piacere, lasciando però passare il messaggio che anche chi si vanta di essere un protettore degli animali, spesso non sa neppure cosa vuol dire. Graziella Cauzzi (Motta Baluffi)
Spesso per un malinteso senso dell’animalismo si tende a snaturare i comportamenti degli animali, così come si vogliono proteggere specie che non sono affatto in via d’estinzione ma il cui proliferare è causa di gravi danni. Penso alle nutrie, che andrebbero eradicate dalle nostre zone con ogni mezzo disponibile.