Sono un papà di 40 anni e nel luglio del ‘74 avevo otto mesi e ovviamente non ho conosciuto Laura Bosetti ma un giorno di qualche anno fa, passando per caso per Casalsigone, vidi un cippo con scritto: a Laura e pensai che si trattasse di un incidente poi appresi e rimasi sbigottito: come è possibile che la ferocia umana possa raggiungere tali punti! Laura poi l’ho conosciuta piano piano consultando articoli, leggendo il libro di Letizia Sperzaga sino all’incontro di qualche sera fa presso Spazio Comune in presenza del capitano Di Mora che seguì in prima persona il caso nel 1988. Sembra che tutto ruoti attorno all’arma del delitto e le moderne tecnologie potrebbero dare un contributo significativo al caso ma purtroppo le prove fisiche sono state distrutte sebbene non esista un verbale di distruzione e il capitano è fortemente convinto che siano da qualche parte nell’archivio. La mia lettera non ha pretese ma in lei vedo la mia bambina e da papà non sopporterei un simile dispiacere, Laura è stata strappata ai suoi cari e alla vita con una violenza inaudita: possibile che le indagini non abbiano portato a niente? (...) Andrea Gennari (Stagno Lombardo)
I riflettori sul delitto di Laura Bosetti avvenuto nel 1974 a Casalsigone, nonostante sia rimasto irrisolto, non si sono mai spenti del tutto. E alcuni anni fa si era persino parlato della possibile riapertura delle indagini sulla fine tragica della ragazza. La sua domanda finale — possibile che le indagini non abbiano portato a niente? — è anche la mia.