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Impariamo a guardare oltre la nostra ‘siepe’

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

19 Febbraio 2014 - 11:27

Impariamo a guardare oltre la nostra ‘siepe’
Qual è il fil rouge tra un importante insegnamento come ‘La corsa non finisce mai’di Pietro Mennea e dipinti futuristi come ‘Velocità d’automobile’ di Giacomo Balla o ‘La città che sale’di Umberto Boccioni? Il dinamismo, l’elogio della velocità, l’esaltazione della corsa: cogliere con prontezza e celerità i segni dei tempi che cambiano, si modificano, si trasformano. Apertura al mondo, Internazionalità, Innovazione: sono questi i nuovi punti di forza per il successo formativo dei giovani alunni del liceo ‘Beata Vergine’, che si innestano in una salda secolare tradizione educativa. Siamo fermamente convinti che la persona non possa rimanere chiusa nel ‘suo’ guscio, poiché è la società intera e il mondo nella sua complessità il suo autentico contesto. Ai giovani, dunque, va presentata la realtà in tutte le sue sfaccettature per renderli capaci di inserirvisi, leggerne le pieghe, interpretarle e agire di conseguenza. Per attuare cambiamenti, dobbiamo saper guardare al di là della nostra ‘siepe’. Per questo, agli studenti vengono proposti percorsi di formazione alla cittadinanza europea.
A tal proposito, degno di nota un progetto di apertura verso il mondo accademico italiano ed estero, realizzato dal dirigente scolastico, professoressa Giovanna Longoni, in collaborazione con i docenti Giusy Rosato (materie letterarie), Monica Sussi (lingua tedesca), Francesca Savoini (lingua francese), Federico Telli (lingua spagnola), in considerazione della crescente mobilità nazionale e internazionale dello studente europeo. In questo ambito si inseriscono un ciclo di videoconferenze con la Universidad di Malaga e il liceo tedesco di Gars, nella Baviera, con cui già da diversi anni è attivo uno scambio culturale internazionale e l’incontro, in loco, con un docente della Universidad de PuertoRicoe delMidleburyCollege degli Stati Uniti. Oggi le scuole hanno un innovativo strumento didattico, la videoconferenza appunto, che permette loro di lavorare a distanza e sperimentare nuovi percorsi didattici. Si intende, infatti, stimolare e promuovere l’u so della rete come ambiente didattico e come modello di un nuovo processo di insegnamento- apprendimento. Ci si avvarrà della Lim, spesso descritta con l’espressione metaforica di ‘una finestra sul mondo’, perché trasporta letteralmente il mondo esterno negli angusti spazi di un’aula. Secondo il dirigente e tutti i docenti coinvolti nel progetto questi momenti rappresentano, per i ragazzi, un’occasione unica per ‘toc care con mano’ quello che studiano a scuola attraverso la conoscenza diretta di persone che vivono e lavorano per la cultura. «Camminare significa aprirsi al mondo. La marcia è una bella immagine d el l’esistenza, qualcosa di incompiuto che sfida continuamente lo squilibrio. Non siamo noi che facciamo il viaggio, è il viaggio che ci fa e ci disfa e ci inventa». Appropriandoci delle parole di David Le Breton, ci auguriamo davvero che il ‘c am mi na re’ insieme ai nostri ragazzi renda la scuola una realtà viva, che educhi ad una vera apertura al mondo.
Liceo linguistico Beata Vergine
(Cremona)

Videoconferenze, scambi di studenti, gite che di studio lo sono per davvero: questo è quanto di meglio si possa offrire agli studenti se si vuole costruire cittadini globali con i piedi ben piantati in Italia ma lo sguardo alzato verso il mondo. Fortunatamente anche nella nostra provincia sono sempre di più le scuole che lo fanno.
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