Egregio direttore, la vicenda dei due killer fuggiti (e, grazie alle forze dell’ordine, presi) lasciano molto da pensare di come funzionano le cose in fatto di giustizia. Se chi uccide può ottenere pure il permesso premio, siamo proprio alla deriva. A questo punto ho molta confusione nella testa e, non riesco a capire il perché di tanto accanimento contro Silvio Berlusconi, il quale non ha ucciso nessuno. Penso proprio che ci sia qualcosa che non va. Non mi rimane che dire: buon Natale Silvio. Cesare Forte (Soncino)
Egregio direttore, non è la prima volta che si è costretti a leggere che ad un detenuto è concesso un «permesso premio», ma io, nonostante i numerosi sforzi,nonriesco proprioacapire le ragioni. Io son convinto che non dovrebbero esserci «premi» per i delinquenti, ma solo la galera che meritano.Purtroppoperò, ilnostro ordinamento lo consente quindi, sinché quest’idiozia non viene cancellata, nulla si può fare. Ma si potrebbe fare qualche cosa d’altro perbacco, come ad esempio quanto segue. Mettiamo che un detenuto debba scontare 10 anni di carcere, e mettiamoche dopo 5 di buona condotta gli venga concessa una settimana di permesso premio. Ora, supponiamo che al termine di questa settimana costui non faccia ritorno facendo altresì perdere le proprie tracce e chequindidi conseguenzavadacatalogato come «evaso».Bene, a questo punto, vorrei che i 5 anni che costui doveva ancora scontare, venissero dati a colui (o a coloro) che ne hanno consentito la scarcerazione. se le cose stessero in questi termini, io credo che, sapendo di correre qualche rischio, prima di concedere a dei delinquenti un qualsiasi permesso ci penserebbero su 2 o 3 volte.Mi permetto un’ultima cosa, questi permessi premio, andrebbero dati a tutti quei padri di famiglia che con il loro sudore, mantengono nelle nostre patrie galere, e con la pancia all’aria, una miriade di delinquenti. Giulio Roveda (Pizzghettone)
