La pagina dedicata al Casalasco - Piadenese del giorno 4 dicembre 2013 riporta un ampio ed esauriente articolo riguardante il progetto di fusione dei quattro Comuni, ora in unione, meglio denominati ‘Palvareta Nova’. Chi scrive, in qualità di consigliere di minoranza di un microscopico Comune limitrofo, da tempo segue con attenzione il problema dell’eccessiva polverizzazione dei comuni italiani (oltre 8.000) e in particolare l’enorme debito da loro accumulato la cui bolla prima o poi sarà destinata a scoppiare. La maggioranza dei sindaci, causa la modifica del Titolo V della Costituzione operata nel 2001 dalle ineffabili sinistre, riescono ad alzare eccessivamente la cresta proprio in virtù del fatto che il loro potere è stato notevolmente ampliato con l’attribuzione di maggiori autonomie e responsabilità. Non ultima la più importante di esse, la tanto agognata autonomia finanziaria, di entrata e di spesa, che ha consentito loro di imporre gabelle sulle nostre pensioni e sui nostri stipendi (vedi Irpef comunale) e anche sui nostri beni immobili indistintamente (vedi Imu). Nonostante questa ubriacatura di autonomia, anzichè perseguire un percorso di stretta efficienza questi enti hanno generato il famoso capitalismo municipale (la proprietà di aziende) che è stato troppo spesso il meccanismo con cui le amministrazioni hanno occultato gli squilibri di bilancio, hanno trasformato uffici e funzioni in «aziende e società per azioni», collocandovi poi ai vertici cordate di amici e compagni di casacca. Ritornando al progetto di fusione volontaria dei tre Comuni appartenenti a Palvareta Nova rimango stupito ma anche ammirato per il fatto che finalmente dei sindaci cremonesi, una volta per tutte, abbandonano il radicato campanilismo e spontaneamente si fondono per non far pesare sulla società dei contribuenti il gravame di tutti quei costi di gestione che tre amministrazioni distinte producono. Solo il sindaco di Voltido si defila dal progetto nonostante il suo mandato termini definitivamente fra 5 mesi motivando la sua presa di posizione con argomenti speciosi destituiti di qualsiasi fondamento e rivelando in chiaro che il suo concetto riguardante l’amministrare , riflette prevalentemente la figura di un podestà anzichè quella di un sindaco ispirato dalla democrazia. Voltido con il suo inesorabile decremento demografico proseguirà il suo cammino verso l’esclusione e l’isolamento. Dante Benelli (Drizzona)
Credo anche io che la polverizzazione dei piccoli Comuni sia da superare in quanto anti economica. Nella prossima primavera verranno rinnovati molti sindaci e consigli comunali anche nella nostra provincia e conto che i futuri amministratori si pongano seriamente il problema delle unioni.