Rfi, altra violenza ecologica Salviamo l’ultima pianta

Un'ennesima violenza ecologica sta avvenendo nella nostra città e precisamente lungo la famigerata e discussa tratta ferroviaria dove sarà posto il secondo binario ‘strategico’ tra Cremona e Cavatigozzi. Nei giorni scorsi, oltre alla tratta Cremona-Pieve San Giacomo, balzata agli onori della cronaca per l’uso spropositato di diserbante da parte degli addetti di Rfi, si sono ripetuti intervenendo drasticamente con grossi macchinari sradicando le molte piante a ridosso della cinta che divide le abitazioni dalla ferrovia al quartiere Incrociatello. Oltre a essere un danno ambientale paesaggistico, hanno eliminato la barriera naturale che le piante fornivano contro il rumore dal passaggio ormai continuo dei treni durante tutto l’arco della giornata. Le foto dimostrano prima e dopo l’operazione. Uno scempio nello scempio? L’ultima pianta decennale che era diventata il simbolo del campetto che costeggia la ferrovia nel quartiere tra via Val Toce e via Valseriana, è destinata ad essere ‘sacrificata’ per far posto ed espandere per l’ennesima volta la cementificazione e sicuramente innalzare davanti alle finestre dei palazzi costeggianti la ferrovia, un muro antiestetico e deturpante.
Tutto questo è successo nonostante le ampie rassicurazioni intercorse nei mesi scorsi in un incontro tra residenti del quartiere, assessori e addetti ai lavori del Comune di Cremona ed un altro successivo svolto nel palazzo comunale tra rappresentanti del comitato di quartiere 1, di Rfi e del Comune. Alla fine, come succede sempre in Italia, il dio denaro prevale su tutto e le decisioni erano, a questo punto, già state prese precedentemente. (...) Nel mio piccolo ora cercherò di salvaguardare almeno l’albero ‘simbolo’ ed invito i residenti del quartiere, ma anche i cittadini e soprattutto i dirigenti di LegaAmbiente, dell’ufficio ecologia del Comune e le guardie ecologiche di venire a vedere per rendersi conto personalmente. Provocatoriamente potrebbe diventare il caso di ‘Nonna Quercia 2’ dove la natura deve prevalere sul cemento.
Alessandro Fanti
(Cremona)