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Abbandonato dall’Asl nella lotta contro la malattia

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

27 Marzo 2013 - 10:29

Asl
Ho chiesto all’assistente domiciliare chemi aiuta per mio marito, di impostarmi questa lettera perché siamo stanchi del sistema assistenziale. Mio marito è affetto da una malattia neurodegenerativa e, per potergli consentire di vivere all’interno delle mura domestiche, mi servo di un sollevatore che mi consente di spostarlo nelle varie stanze. Domenica questo attrezzo di fondamentale importanza ci lascia a piedi.
Faccio presente che mio marito non deambula. Riunisco alcuni miei familiari, chiamati in precedenza e in quattro mettiamo a letto mio marito. Lunedì mattina telefono subito in Asl, spiegando l’accaduto e chimi risponde mi dice che devo farmi fare un’impegnativa dal medico di base e poi recarmi in Asl consegnandola. Solo da quel momento entra in funzione la riparazione o la sostituzione. Resto basita,ma faccio presente che ho assolutamente bisogno: mi liquidano dicendomi che questa è la prassi. Sa, non si può smettere di lottare per i propri diritti, perché alla fine si rischia di perdere anche quelli.
Abbiamo sentito tante belle parole sui diritti degli ammalati, ma alla fine siamo abbandonati a noi stessi; ciò che ripetono continuamente è che i tagli sono tanti ma, mentre penso a questo, non dimentico che per 24 ore al giorno lotto perchémio marito possa vivere la quotidianità mentre la malattia
avanza.
L. C.
(Cremona)
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