Mercoledì scorso ho visto all’opera gli alpini che con secchi di vernice e pennelli riverniciavano imuri della scuola Plasio. Feci loro anche un segnale di apprezzamento e ringraziamento per quello che stavano facendo e che avevano già fatto per la stessa scuola. Poi mi sono posto la domanda che, sono sicuro, si saranno fatti la stragrande maggioranza dei cittadini di Cremona sugli autori degli scempi che continuamente la stessa banda porta avanti da anni sui muri della nostra città. Mi sono domandato, ancora, se qualcuno pagherà, per esempio, per gli ultimi gesti: quelli che hanno visto l’arresto dei «due figli di stimati professionisti», presi con materiale non solo esplosivo, ma anche bombolette di vernice uguali—presumo—alla vernice servita per scrivere le frasi demenziali sulla Plasio. Di questo episodio inquietante e pericoloso, dopo poche battute, anche giornalistiche, è sceso il silenzio assoluto. Non solo non si conoscono i nomi dei due derelitti mentali, ma non si è saputo più neanche se gli stessi sono autori della scorribanda imbrattamuri della stessa notte. La speranza è che, oltre a pagare penalmente, i due stimati delinquenti e per essi le loro stimate famiglie, paghino i danni arrecati alla città (...) giuseppe_vigliotta@alice.it (Cremona)