Il 19 marzo ricorre la festa del papà ed io al mio ho pensato di inviare una lettera;mi ricordo da bambina quando gliela mettevo sotto il piatto a tavola e lui la leggeva, ma non ne ricordo la reazione. Chissà se ora, a distanza di decenni, si riconoscerà. Lui infatti legge sempre la rubrica dedicata alle lettere al direttore e con interesse pure. Me lo immagino: capotavola, quotidiano steso sul tavolo, doppio paio di occhiali che fa più in, televisione accesa e cane vicino. «Caro papà, so che i tuoi pensieri sono altri, io vorrei vederti un poco rilassato e, qualche volta, strapparti un sorriso. Hai lavorato tanto, la tua è stata una professione pericolosa e di alta responsabilità; ne sei molto orgoglioso. Con quella mi hai cresciuta emi hai dato valori profondi. Sono fiera di te, nonostante il tuo essere burbero». Mariagrazia Dossena (Cremona)