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Biden non molla: tra gaffe e determinazione, punta alla rielezione

La Provincia Redazione

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12 Luglio 2024 - 15:26

Biden non molla: tra gaffe e determinazione,  punta alla rielezione

WASHINGTON - Ieri, 11 luglio, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto una conferenza stampa a Washington che, nonostante la sua determinazione a candidarsi per un secondo mandato, è stata oscurata da alcuni spettacolari lapsus. La sua candidatura per le elezioni del 2024 rimane quindi in bilico, con molti analisti politici che ritengono il suo ritiro inevitabile.

CONFERENZA STAMPA TRA LUCI E OMBRE
Durante la conferenza stampa, Biden ha risposto a domande per un'ora, mostrando una notevole padronanza delle principali questioni politiche, in particolare internazionali. Tuttavia, ha anche balbettato e faticato a concludere le frasi, alimentando ulteriormente i dubbi sulla sua capacità di governare per un altro mandato. "Sono determinato a candidarmi e sono qui per fugare i timori", ha affermato Biden, promettendo di impegnarsi attivamente nella campagna elettorale.

LE GAFFE CHE FANNO DISCUTERE
La buona prestazione di Biden è stata però oscurata da uno spettacolare lapsus. In risposta alla prima domanda della conferenza stampa, ha dichiarato: "Non avrei scelto Trump come vicepresidente se non avesse le carte in regola per essere presidente", riferendosi ovviamente alla vicepresidente Kamala Harris. "Ottimo lavoro, Joe", ha ironizzato Trump sul suo social network Truth Social. Poco prima della conferenza stampa, durante il vertice della NATO a Washington, Biden aveva annunciato "il presidente Putin" mentre accoglieva sul palco il capo dello stato ucraino Volodymyr Zelensky. "E ora voglio dare la parola al presidente dell'Ucraina, che ha mostrato grande coraggio e determinazione. Signore e signori, il presidente Putin", aveva detto Biden, correggendosi subito dopo. "È che sono concentrato a battere Putin", si era giustificato.

LE PREOCCUPAZIONI DEL PARTITO DEMOCRATICO
Molti esponenti del Partito Democratico dubitano che Biden possa salvare la sua candidatura, a poche settimane dalla convention che si terrà a Chicago dal 19 al 22 agosto. In un sondaggio Ipsos pubblicato l'11 luglio dal Washington Post e dalla ABC, il 67 per cento degli intervistati ha affermato che Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa. Per quanto riguarda gli elettori democratici, il 56 per cento vorrebbe che il presidente facesse un passo indietro.

LA SALUTE DI BIDEN SOTTO I RIFLETTORI
La salute di Biden è stata un tema ricorrente durante la conferenza stampa. Il presidente ha ribadito di essere in buone condizioni di forma, affermando di aver fatto tre esami neurologici, l'ultimo a febbraio. "Sono in buone condizioni di forma", ha affermato. Tuttavia, le preoccupazioni sulla sua capacità di governare per un altro mandato rimangono. Biden ha ripetuto più volte di voler "portare a termine il lavoro" e ha assicurato che, in caso di rielezione, sarà perfettamente in grado di tenere testa al presidente cinese Xi Jinping e a quello russo Vladimir Putin, anche fra tre anni.

IL SOSTEGNO A KAMALA HARRIS
Biden ha anche difeso la sua scelta di Kamala Harris come vicepresidente, descrivendola come una "persona di prim'ordine". "Innanzitutto, il modo in cui ha gestito la questione della libertà del corpo delle donne, di avere il controllo sui loro corpi. In secondo luogo, la sua capacità di gestire quasi ogni questione sul tavolo, era una procuratrice eccezionale, una persona di prima categoria, e al Senato è stata davvero brava", ha detto. "Non l'avrei scelta se non avessi pensato che fosse qualificata per essere presidente. Fin dall'inizio, non ho fatto mistero di questo. È qualificata per essere presidente. Ecco perché l'ho scelta".

LE SFIDE INTERNAZIONALI
Durante la conferenza stampa, Biden ha affrontato anche questioni internazionali, tra cui il coinvolgimento della Cina nella guerra tra Russia e Ucraina. Biden ha affermato di pensare che il presidente cinese Xi Jinping creda che la Cina possa sfruttare la propria posizione economica presso i paesi stranieri, ma Xi deve capire che "c'è un prezzo da pagare". Inoltre, Biden ha affermato di non avere "alcuna buona ragione per parlare con Putin in questo momento". "Non sono pronto a parlare con Putin a meno che lui non sia pronto a cambiare il suo comportamento", ha affermato. Per poi correggere lievemente il tiro: "Penso di essere pronto a parlare con qualsiasi leader voglia parlare, anche se Putin mi chiamasse e volesse parlare", ha detto. "Il punto è che sono pronto a parlare con chiunque, ma non vedo alcuna inclinazione".

IL FUTURO DELLA CANDIDATURA DI BIDEN
Solo nei prossimi giorni si capirà se Biden ha rafforzato la sua posizione o se ha solo guadagnato un po' di tempo prima di un ritiro che secondo molti analisti politici è inevitabile. La sua determinazione a candidarsi per un secondo mandato è chiara, ma le preoccupazioni sulla sua salute e le frequenti gaffe potrebbero mettere a rischio la sua candidatura. La conferenza stampa dell'11 luglio ha mostrato un presidente combattivo, ma anche vulnerabile, e il futuro della sua candidatura rimane incerto.

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