L'ANALISI
23 Febbraio 2024 - 08:45
VALENCIA - Valencia, la città del Turia, conosciuta per la sua Ciutat de les Arts i les Ciències, le sue arance dolcissime e la sua paella, improvvisamente si ritrova protagonista di uno scenario apocalittico, degno dei più terrificanti film catastrofici.
UNA CITTÀ IN FIAMME
Ieri pomeriggio, 22 febbraio 2024, alle 17:30, un mega incendio si scatena nel quartiere Campanar, divorando due torri residenziali di 14 piani ciascuna. Un dramma che sembra prendere vita da un incubo, un'immagine che rimarrà impressa nella memoria di chi ha assistito a questa tragedia. Un edificio ridotto a uno scheletro incandescente, come un gigante di fuoco che si erge sul quartiere, un mostro che sembra impossibile da domare.
RAPIDO COME IL VENTO
Le fiamme, iniziate dal quinto piano per motivi ancora in corso di accertamento, alimentate da un forte vento di ponente e da temperature elevate di 25 gradi, si sono propagato con velocità impressionante lungo la verticale dell'edificio. In meno di un'ora, il fuoco ha raggiunto anche la seconda torre, nel medesimo blocco del complesso residenziale, dove in totale vivono circa 350 persone in 140 appartamenti.
LOTTA CONTRO IL TEMPO
Oltre dieci squadre di pompieri sono accorse sul posto per salvare persone intrappolate negli appartamenti. La scena era di un caos indescrivibile, con persone che urlavano disperate, cercando i loro parenti intrappolati all'interno dell'edificio in fiamme. Intanto, un ospedale da campo veniva allestito per curare i feriti.
IL PREZZO DA PAGARE
Ad oggi, il bilancio provvisorio parla di 4 vittime, ancora 20 dispersi e 13 feriti tra cui vari pompieri, un bambino e diversi residenti, che hanno riportato fratture, ustioni e intossicazione da fumo. Ma il vero prezzo di questa tragedia non si può misurare solo in termini di vite umane.
LA CAUSA DEL DISASTRO
Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, il materiale isolante sugli edifici costruiti 15 anni fa avrebbe favorito il rapido sviluppo del rogo, peraltro senza che si siano attivati i sistemi antincendio. La vicepresidente dell'Ordine degli Ingegneri tecnici industriali di Valencia, Esther Pchades, ha attribuito la voracità delle fiamme al rivestimento di uno strato di poliuretano sotto le placche di alluminio che ricoprivano la facciata, un prodotto "totalmente infiammabile, che ha provocato l'espansione delle fiamme in meno di mezz'ora". Rimane il dubbio inquietante: come mai un materiale così pericoloso è stato utilizzato in una costruzione residenziale? E' davvero possibile che non ci siano state verifiche adeguate durante la costruzione delle torri? La città di Valencia, lo Stato spagnolo e tutta l'Europa sono chiamati a rispondere a queste domande, per garantire la sicurezza dei cittadini e per evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro.
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