L'ANALISI
27 Novembre 2023 - 15:57
TRIESTE - La Corte d’appello di Trieste ha accolto oggi la richiesta di concordato nel processo a carico di Emanuela Petrillo, l’ex assistente sanitaria di Spresiano (Treviso), accusata di aver finto di iniettare vaccini a centinaia di bambini tra il 2009 e il 2017 tra Friuli e Veneto. Si dimezza dunque la pena inflitta alla donna in primo grado, che passa così da 8 anni e 6 mesi a 4 anni di reclusione. Inizialmente Petrillo era stata accusata di peculato, omissione di atti d’ufficio e falso ideologico. Nel tempo alcuni capi d’accusa erano però caduti in prescrizione.
Il concordato in appello era stato raggiunto nelle scorse settimane tra la Procura generale e l’avvocato difensore di Petrillo, Paolo Salandin. Petrillo, oggi mamma 37enne di due bambini - come rende noto il suo difensore - potrà avere la possibilità di usufruire di misure alternative alla detenzione, come ad esempio l’affidamento ai servizi sociali. «Come parti civili - riferisce Mariana Martina, che assiste
alcune famiglie - ci siamo rimesse alla decisione della Corte e ne abbiamo preso atto. In sede civile ora dovrà essere quantificato il danno. Al momento da parte nostra non è stata espressa la volontà di ricorrere in Cassazione». (ANSA)
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