L'ANALISI
14 Marzo 2023 - 14:50
BERGAMO - Anche nel panorama scolastico di Bergamo, il 25% dei docenti è precario: un insegnante su quattro lavora con contratto a tempo determinato. Per la precisione, nell’anno scolastico 2022/2023, su 13087 posti, 3260 sono incarichi di supplenza. Nel 2021, erano 2.569 i posti senza titolare che dovevano essere coperti da personale di ruolo o supplenti. Di questi, 828 erano insegnanti di sostegno. Nel 2019 erano 1.422 i posti vacanti e disponibili. In particolare, tra posti comuni e di sostegno, risultavano vuote: 9 cattedre nella scuola dell’infanzia, 262 nella scuola primaria, 563 nelle scuole medie e 588 nelle scuole superiori. Di fatto, il numero dei precari della scuola bergamasca è aumentato del 150% in quattro anni.
Una situazione, quindi, in continuo peggioramento, nonostante annunci di mega assunzioni e "concorsoni" utili nelle intenzioni ad appianare una situazione ormai diventata di difficile gestione. "In questo anno scolastico - dice Paola Manzullo, segretaria generale Cisl Scuola Bergamo - il numero delle assunzioni in ruolo è risultato di gran lunga inferiore ai posti messi a disposizione dal Mef. Tutto ciò evidenzia il permanere di una situazione di sostanziale inefficacia delle modalità di reclutamento fin qui utilizzate, inefficacia che si trascina da tempo. Le regole sul reclutamento dei docenti sono state ripetutamente oggetto di interventi normativi: nessuno di questi ha però centrato l'obiettivo di costruire un sistema efficace ed equilibrato.
La proposta della Cisl Scuola è di prevedere un doppio canale costituito da procedure concorsuali ordinarie, di cui garantire la regolare periodicità, e un canale per titoli - Graduatorie Provinciali Supplenze GPS - che riconosca e valorizzi l'esperienza acquisita attraverso il lavoro prestato con contratti a tempo determinato, offrendo stabilizzazione e mettendo anche in campo efficaci percorsi di formazione. Va ridotta quanto più possibile l’entità del ricorso a lavoro precario, privilegiando la stabilità di impiego del personale come fattore di indubbio vantaggio per la qualità del servizio".
Insomma, secondo Paola Manzullo, "servono profondi e urgenti interventi sui precari. Con i meccanismi di reclutamento proposti, delle tanto sbandierate 70mila assunzioni, già largamente insufficienti a coprire un numero ben più elevato di posti vacanti, se ne potranno fare, se va bene, la metà, come confermano le elaborazioni fatte dalla Segreteria Nazionale Cisl Scuola sui dati desunti dalle informative ministeriali". (ITALPRESS)
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