L'ANALISI
15 Febbraio 2023 - 10:59
ROMA - "L'Italia è in ritardo" sulla transizione nel comparto auto e dobbiamo "accelerare sguli investimenti" ma i "tempi e modi che l'Europa ci impone non coincidono con la realtà europea e soprattutto italiana". Lo afferma il ministro dell'Industria e del Made in Italy Adolfo Urso a 'Radio anch'io in merito allo stop della Ue a veicoli con motori termici nel 2035. "Non possiamo affrontare la realtà con una visione ideologica e faziosa che sembra emergere dalle istituzioni europee". Il ministro si è chiesto perchè l'Europa non adotti "la neutralità tecnologica" e una tempistica che risponda più alla realtà e graduale, consentendo anche altre fonti come biocombustibili, biometano e idrogeno.
"Questa visione ideologica - afferma - mi sembra la stessa di qualche anno fa quando si guardava alla Russia come unica fonte energetica per l'Europa" e rischiamo ora "di passare dalla dipendenza energetica dalla Russia alla dipendenza tecnologica dalla Cina sulla filiera dell'elettrico".
"Io - dice ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani - sono un grande sostenitore dell'auto elettrica ma gli obiettivi ambiziosi vanno raggiunti sul serio, non solo sulla carta: ecco perchè" sullo stop a benzina e diesel nel 2035, approvato ieri dal Parlamento Europeo "l'Italia avanzerà una sua controproposta: limitare la riduzione al 90%, dando la possibilità alle industrie di adeguarsi". Tajani definisce "un errore grave" la decisione dell'Europa di mettere fine alla costruzione di motori non elettrici a partire dal 2035. "La lotta al cambiamento climatico va fatta ma richiede obiettivi raggiungibili". (ANSA)
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