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Tumore al polmone, al Gemelli cure migliori grazie all'intelligenza artificiale

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13 Gennaio 2023 - 14:43

Tumore al polmone, al Gemelli cure migliori grazie all'intelligenza artificiale

Il policlinico Gemelli

MILANO - Dati, intelligenza artificiale, modelli predittivi che aiutino il medico a offrire la migliore terapia ai pazienti con tumore al polmone. Sono queste le tre parole chiave di Lantern, un progetto di ricerca coordinato dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS che si è appena aggiudicato il Bando 'ERA PerMed Joint Transnational Call for Proposals 2022', uno dei bandi più prestigiosi al mondo nel settore della medicina di precisione.


Lantern, che si è aggiudicato una dotazione di 1,2 milioni di euro, è un progetto di 'multiomicà che prevede l’arruolamento
prospettico di 600 pazienti con tumore del polmone; ciò consentirà la raccolta di un’enorme mole di dati (big data) riguardanti informazioni cliniche, radiologiche, biologiche, genetiche provenienti da questi pazienti. «Quindi grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, nella seconda fase di questo progetto saremo in grado di creare dei modelli di predizione», spiega il principal investigator del progetto, Filippo Lococo, professore associato di Chirurgia Toracica all’Università Cattolica e dirigente medico della UOC Chirurgia Toracica del Gemelli.

«L'intelligenza artificiale è infatti in grado di interpretare rapidamente una grande quantità di dati e di fare associazioni continue tra le diverse variabili, che ci aiuteranno a prevedere ad esempio se da un determinato tipo di tumore si potrà  sviluppare una metastasi in un determinato organo o altrove. Lantern sarà insomma un generatore di modelli predittivi, che potranno indirizzare i clinici verso la scelta di trattamenti personalizzati (e quindi più efficaci), per ogni singolo tipo di tumore».


Obiettivo ultimo del progetto è la realizzazione di un software che verrà reso pubblico. «Così che chiunque possa utilizzarlo inserendo i dati del proprio paziente, per avere risposta a una serie di quesiti clinici, con l’obiettivo di personalizzare e migliorare le scelte terapeutiche», conclude Lococo. Al progetto parteciperanno ricercatori provenienti da Germania, Ungheria, Spagna, Turchia e un’associazione dei pazienti (Eupati). (ANSA)

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