L'ANALISI
26 Ottobre 2022 - 17:23
TEHERAN - Le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco e utilizzato gas lacrimogeno per disperdere manifestanti che si erano radunati a Saqqez, nel Kurdestan iraniano, per commemorare Mahsa Amini a 40 giorni dalla morte dopo che la 22enne era stata arrestata perché non portava il velo in modo corretto. Lo rende noto su twitter 'Hengaw', organizzazione con sede in Norvegia che si occupa di violazioni dei diritti umani nel Kurdistan.
In mattinata una grande folla si era radunata nel cimitero Aichin di Saqqez dove la ragazza è sepolta per commemorarla.
L'Iran ha bloccato "per motivi di sicurezza" l'accesso a Internet a Saqqez, la città del Kurdistan iraniano dove era nata Mahsa Amini. "La connessione a internet è stata tagliata a Saqqez per motivi di sicurezza", fa sapere l'agenzia Isna.
Chi è Mahsa Amini. La 22enne è morta il 16 settembre a Teheran dopo essere stata arrestata perché non portava il velo in modo corretto. Il caso della ragazza ha provocato manifestazioni in tutto il Paese che continuano ancora dopo oltre un mese. La folla si è radunata oggi presso la tomba della giovane, nel 40esimo giorno dalla morte che tradizionalmente in Iran è celebrato come la fine del lutto. "Abbasso il dittatore", "Kurdestan, la tomba dei fascisti", "donne, vita, libertà" e "siamo tutti Mahsa, hai lottato e lotteremo anche noi", sono stati alcuni degli slogan gridati dai dimostranti che si sono recati alla tomba a piedi, dopo minacce da parte del governo di chiudere le strade che portavano al cimitero per evitare manifestazioni di protesta.
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