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Salute: screening gratuito cheratosi attinica in tutta Italia

La Provincia Redazione

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09 Settembre 2022 - 14:17

Salute: screening gratuito cheratosi attinica in tutta Italia

MILANO - Visite gratuite su prenotazione in 23 centri dermatologici in tutta Italia, da Milano a Messina passando per Ancora, Roma, Firenze e Napoli, con specialisti dermatologi a disposizione dei pazienti che soffrono di cheratosi attinica, lesione considerata una forma molto iniziale di carcinoma squamocellulare, che si manifesta tendenzialmente dopo i 40 anni. È questo il programma di 'Segnali sulla pellè, la campagna di sensibilizzazione promossa da SIDeMasST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) e presentata questa mattina all’Hotel Nh Collection Milano CityLife, nel capoluogo lombardo. La cheratosi attinica è una delle lesioni cutanee più frequenti in Italia: si stima che almeno il 30% degli over 70 anni presenti almeno una cheratosi attinica. Le sedi anatomiche dove si sviluppano sono quelle cronicamente fotoesposte, come viso, orecchie, cuoio capelluto nelle persone calve e dorso delle mani, con rischio di insorgenza maggiore in uomini e donne con carnagione chiara, capelli biondi e occhi chiari. «L'obiettivo è quello di portare alle persone informazioni semplici e accurate - ha spiegato Giuseppe Monfrecola, presidente della SIDeMaST - atte a modificare il loro atteggiamento verso delle cose che possono sembrare trascurabili», ma che in realtà «nascondono in sé già il germe di qualche cosa che potrebbe evolvere in un tumore cutaneo». La cheratosi attinica, ha aggiunto Ketty Peris, direttore Uoc Dermatologia della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli, si manifesta «con macchie rosa, rosse o marroni» che inizialmente «sono solo ruvide al tatto ma con il tempo si ispessiscono e diventano-dure, di dimensioni variabili fino ad alcuni centimetri». I cittadini interessati ad aderire alla campagna potranno chiamare un numero apposito. Gli operatori che risponderanno non solo prenderanno eventualmente la prenotazione, ma faranno alcune domande di screening concordate con i clinici per capire se il soggetto può essere effettivamente affetto dalla patologia. (ANSA)

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