L'ANALISI
29 Giugno 2021 - 18:19
BOLOGNA - Omicidio aggravato dalla premeditazione e dal fatto che la vittima aveva meno di 18 anni. È questa l'ipotesi d'accusa formulata dalla Procura per i minorenni di Bologna nei confronti del ragazzo di 16 anni sottoposto a fermo nella notte, dopo l'interrogatorio nel corso del quale ha confessato di aver assassinato Chiara Gualzetti, la ragazza trovata morta a Monteveglio, nel Bolognese, a qualche centinaia di metri da casa. "Le indagini sono ancora in corso per risalire al movente reale".
Nel corso dell'interrogatorio, il minorenne fermato ha fatto riferimento "a una presenza demoniaca che lo spingeva a compiere atti sempre più violenti verso le persone" ma ha detto anche "di essere infastidito dalle avance della giovane ragazza", ha affermato il comandante in sede vacante della Compagnia dei Carabinieri di Bologna Borgo Panigale, capitano Riccardo Angeletti.
Gli inquirenti hanno elementi per pensare che il ragazzo avesse pianificato il delitto, dando appuntamento alla ragazza con l'intenzione di ucciderla e portando con sé un coltello che poi è stato ritrovato.
Sarà disposta l'autopsia per verificare i tempi e le modalità del delitto. E sono stati sequestrati i telefoni per ricostruire i rapporti tra i due, i messaggi che si sono scambiati. L'indagato ha cancellato alcune chat prima di essere rintracciato dai militari.
Oltre al coltello usato per uccidere Chiara, nella casa del sedicenne indagato sono stati trovati anche i suoi abiti sporchi di sangue e il cellulare della vittima, oggetti di cui il ragazzo voleva disfarsi. Il giovane è stato rintracciato ieri nel capoluogo emiliano.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris