L'ANALISI
24 Maggio 2021 - 14:20
BRESCIA - Oltre 12 milioni di euro di presunti profitti illeciti, 150.000 tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti, spacciati per fertilizzanti e smaltiti su circa 3.000 ettari di terreni agricoli in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, nelle provincie di Brescia, Mantova, Cremona, Milano, Pavia, Lodi, Como, Varese, Verona, Novara, Vercelli e Piacenza. Sono le accuse contestate dalla Procura di Brescia nell’ambito di un’indagine su un traffico illecito di rifiuti, realizzato tra il gennaio del 2018 e l’agosto del 2019. Il fulcro delle indagini è una società bresciana che operava nel settore del recupero di rifiuti, con tre stabilimenti industriali a Calcinato, Calvisano e Quinzano d’Oglio, oggi sottoposti a sequestro dai Carabinieri Forestali su ordine del Sostituto procuratore Teodoro Carananti, in esecuzione all’ordinanza emessa dal GIP. Sono complessivamente 15 gli indagati. (ANSA)
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